31 gen 2008

Triglie grandi alla piastra sfumate al vino bianco

Non è la prima volta che cucino le triglie, è un tipo di pesce ce mi piace particolarmente, sarà per il suo gusto particolare, sarà per il colore … così quando sabato mattina dalla mia pescheria di fiducia ho visto queste belle triglie non mi son fatto sfuggire l’occasione e domenica sera le ho preparate (il tempo tiranno mi permette solo ora di postare la ricetta).

Le triglie che ho acquistate le ho da subito immaginate alla piastra, erano belle sode, quindi non le ho squamate così da far sopportare meglio l’altra temperatura della piastra di ghisa.

L’aggiunta del vino fatto sfumare (io ho usato uno chardonnay barricato) ha ingentilito il retro gusto amaro delle triglie rendendole ulteriormente più appetitose, ho Inoltre pensato di aggiungere nel ventre di ognuna un ramoscello di rosmarino, un gambo di prezzemolo e un pezzo di foglia di allora, che cuocendo hanno contribuito a profumare il pesce tirandone fuori la loro mediterraneità.

Un piccolo trucco per non farle attaccare alla piastra evitando di usare troppi grassi è quello di nebulizzare un velo d’olio di oliva sulla piastra prima di metterla sul fuoco.

Ecco quindi la ricetta per preparare queste ottime triglie alla piastra sfumate con il vino bianco.

Ingredienti per due persone

4 triglie freschissime grosse (in totale circa 800 gr)
Rosmarino
2 foglie di alloro
Prezzemolo
Mezzo bicchiere di un buon vino bianco
Olio evo
Sale e pepe

Pulire e lavare le triglie eliminando le branchie e le viscere. Tagliare a metà le due foglie di alloro e inserirle nella pancia delle triglia insieme ad un ramoscello di rosmarino ed un gambo di prezzemolo ognuna, salarle e peparle a piacere.

Nebulizzare sulla piastra un po’ d’olio di oliva quindi incominciare a scaldare, dopo un minuto aggiungere le triglie e muoverle in modo che non si attacchino al fondo. Far cuocere per due o tre minuti quindi girarle e far cuocere con coperchio per altri due minuti, versare il vino bianco e farlo sfumare per un paio di minuti. Servire al centro del piatto e buon appetito a tutti e tutto con questo deliziosi pesciolini rossi!





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28 gen 2008

La pasta: Casarecce con totani della riviera e pomodoro


Sabato mattina ho acquistato dei bellissimi totano pescati in riviera, ho subito pensato a farne una buiona pasta, così dopo avere comprato le casarecce (una pasta siciliana credo), ho ipotizzato questa semplice ma gustosa ricetta, visto le quantità potrebbe anche essere visto come piatto unico. Il gusto delicato ma presente dei totani si sposa bene con la passata e i pomodori maturi aggiungono l’acidità necessaria. I totani inoltre erano veramente gustosi e si scioglievano in bocca. Un’ottima pasta veloce e dal profumo di mare che ho accompagnato con un buon chardonnay umbro leggermente barricato. Un piatto che consiglio a chi cerca una ricetta semplice da preparare ma ricca di sapore, soprattutto a chi non preparare ma il pesce perché pensa che non è semplice da preparare, credo che sia giunta l’ora di sfatare questo mito una volta per tutte!
Ecco quindi la ricetta per preparare queste ottime casarecce con totani della riviera e pomodori
Ingredienti per due persone

200 gr di casarecce
400 gr di totani non molto grossi
4 pomodori maturi
3 cucchiai di passata di pomodoro
2 foglie di alloro
Olio extra vergine di oliva
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
1 spicchio d’aglio
Sale e Pepe
Incominciare pulendo i totani, non è difficile, si staccano i tentacoli, si svuota l’interno, quindi procedere con l’eliminazione degli occhi e del piccolo becco, sciacquarli, tagliare a pezzettini le teste e metterli da parte insieme ai tentacoli. Tagliare a cubetti i pomodori, non eliminate la pelle (non stancherò mai di dire che è la parte più ricca di licopene), in una padella abbastanza capiente versare 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva (EVO), schiacciare con la parte piatta del coltello lo spicchio d’aglio e faro andare a calore moderato nell’olio sinché non incomincia ad imbrunire quindi eliminarlo. Aggiungere la passata e i pezzetti di pomodoro, una foglia di alloro e far andare a fiamma moderata per circa dieci minuti. Nel frattempo in un'altra padella versare un cucchiaio d’olio, la foglia di alloro e saltarci i totani, fargli prendere i colore per circa 5 minuti. In un’altra fiamma incominciare a mettere su l’acqua per la pasta.
Quando i totani saranno coloriti passarli nella padella dove sta cuocendo il pomodoro, versare anche un po’ del liquido che si è formato, aggiustare di sale e pepe, aggiungere il prezzemolo tritato ed eliminate le foglie di alloro, continuare a cuocere a fuoco moderato per altri 5 minuti.
Quando l’acqua bolle aggiungete il sale e buttate la pasta, cuocetela lasciandola un po’ al dente, scolatela e saltatatela in padella insieme al sugo di totani, quindi servire al centro del piatto.
Buon appetito e buona settimana a tutte e tutti con questa semplice ma gustosa pasta.

Se ti interessano altre ricette per degli ottimi primi CLICCA QUI

27 gen 2008

la ricetta della Gallinella in Court bouillon al limone e olio umbro


Direttamente dal pranzo di ieri ecco la ricetta della gallinella che ho preparato ieri, l'idea è nata da una semplice richiesta della Fra: mageremmo un po' di pesce bollito (ormai parla al plurale ...), ora volendo evitare il classico nasello, che se non cotto bene ricorda gli ospedali ... , ho cercato un pesce con una carne gustosa, l'occhio mi è caduto su di una gallinella bella grossa e da li il passo è stato semplice, ho pensato di cuocerla in un cort bouillon al limone e alla fine ho condito con un filo di olio umbro (nella foto non si vede).

La fra, e secondo lei anche la coabitante in lei ... , ha gradito particolarmente questa gallinella bollita, la cottura ha mantenuto il suo sapore arrichendolo con il profumo delle verdure e l'olio ha dato ulteriore sapore alla preparazione.

ecco quindi la ricetta per preparare questa semplice gallinella in court bouillon di limone e buona domenica a tutte e tutti.

Ingredienti per due persone (che stan diventando tre)

1 gallinella di circa 1 kg
1 pezzo di porro di circa 10 cm
1 carota
1 piccola cipolla bianca
1 costola di sedano
mezzo limone
un bicchiere di vino bianco fermo
1 gambo di prezzemolo
1 foglia di alloro
sale grosso (due cucchiai
2 litri di acqua
5 o 6 grani di pepe nero

Pelare la carota e tagliarla a pezzettoni, pelare la cipolla e tagliere anch'essa a pezzettoni, versare due litri di acqua in una abbastanza capiente da contenere anche il pesce, aggiungere la costola di sedano, il bicchiere di vino, il mezzo limone, la foglia di alloro, il gambo di prezzemolo, il pezzo di porro quindi accendere la fiamma e portare a bollore, a questo punto aggiungere i grani di sedano e due cucchiai di sale grosso, lasciare andare per altri 10 minuti, aggiungere quindi la gallinella (ovviamente vanno prima eliminate le branchie e le interiora, normalmente potete farlo fare al pescivendolo), continuare a cuocere per 10 o 15 minuti (dipende dalla dimensione del pesce).

Estrarre il pesce, sfilettarlo e servirlo al centro del piatto versando un filo d'olio.

Non gettate via la testa e i vari resti, ributtateli nella pentola e continuate a cuocere sino a che non avrete ridotto almeno della metà il liquido, vi rimarrà così un ottimo brodo di pesce che si potrà congelare ad esempio nelle vaschette del ghiaccio in modo da avere tante piccole dosi di brodo di pesce.


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26 gen 2008

il cocktail del sabato: la ricetta del blue Martini (vodka martini blu)


Questo sabato mattina solito giro della spesa settimana ha fruttato un bel po' di pesce: triglie, gallinelle, polpo, totani per questo al ritorno, ancora invesgendato (come si dice a Genova) dal giro ittico ho pensato di preparami un bel cocktail che mi ricordasse il mare, una breve ricerca nei miei libri ed ecco qui un ottimo drink della grande famiglia dei martini: il blue martini o martini blu dir si voglia.
Si tratta di un'ottima variante del vodkatini, dove al posto del vermouth si usa il blu di Curacao, che oltre a dare il colore, contribuisce con il suo sapore agrumato, daltronde viene preparato partendo dalle bucce di arancia amara di Curacao.
L'aggiunta di angostura inoltre impreziosisce il tutto con il suo sapore bitter e speziato, per chi vuole consiglio di completare il cocktail con un oliva, come nella miglior tradizione dei martini per l'appunto.

Ecco quindi la ricetta per preparare questo ottimo Blue Martini

Ingredienti:

9 cl di Vodka
1,5 cl di Blue di Curacao
2 gocce di Angostura bitter
ghiaccio

Riempire il bicchiere di vetro di uno Shaker Boston con del ghiaccio, aggiungere quindi tutti gli ingredienti e scuotere vigorosamente, versare filtrando in una coppetta martini (beh io ho usato un altro tipo di bicchiere per cambiare un po')

Mi raccomando se lo bevete non guidate poi.

Se vi interessano altri cocktail a questo link tutti quelli che ho postato finora.

Buon fine settimana a tutte e tutti.


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25 gen 2008

Filetto di pesce persico con pomodori piccadilly, olive taggiasche e capperi di Pantelleria


È un po’ di giorni che dovevo postare questa ricetta, ma ahimè il tempo tiranno non me lo permetteva, finalmente mi son potuto ritagliare u po’ di minuti ed eccomi qua:
L’idea nasce dalla volontà di dare un po’ di gusto al classico filetto di Persico che giunge a noi ghiacciato dalle coste dell’Uganda o giù di li. Avevo dei pomodori picadlilly che mi avanzano e un po’ di olive taggiasche sott’olio, ho quindi pensato di mediterraneizzare (si può dire?) un po’ il Persico ed ecco qui questa semplice e veloce preparazione (non sempre abbiamo il tempo di preparare ricette complicate al ritorno dell’ufficio …). I pomodori mi servivano per dare gusto e acidità, mentre le olive e i capperi han dato sapore, profumo oltre che una certa pastosità, insomma un piatto semplice, veloce ma ricco di sapore.
Ecco quindi la ricetta per preparare questi filetti di pesce persico dal richiamo mediterraneo.

Ingredienti x due persone
2 filetti di pesce persico
6 pomodori piccadilly
Un cucchiai di capperi di Pantelleria sotto sale
Due cucchiai di olive taggiasche sott’olio
Olio extra vergine di oliva
Una presa di origano
Sale e pepe

Eliminare il sale in eccesso dai capperi, lavare e tagliare a pezzettini i pomodorini, versare u cucchiaio d’olio in padella e incominciare a far andare i filetti, dopo un paio di minuti aggiungere i pomodorini, le olive, i capperi, cuocere con il coperchio per cinque minuti, quindi girare il pesce, aggiungere una presa di origano ed aggiustare di sale e pepe. Terminare quindi la cotture, servire nei piatti coprendo il filetto di pesce con i pomodori, le olive, i capperi e il sughetto.

Buon appetito e buon week end a tutte e tutti.

23 gen 2008

La fotografia gastronomica ovvero come fare una bella foto di un piatto e di una ricetta - lo still life del cibo


Visto il titolo si potrebbe essere portati a pensare che questo post sia una mini lezione sulla fotografia gastronomica, in realtà è proprio il contrario. Vorrei migliorare le foto che scatto quando preparo un piatto e sono alla ricerca di consigli, istruzioni insomma … mi potreste indicare qualche libro, link, manuale, tutorial, mostra, articolo … sulla fotografia gastronomica o still life del cibo? Mi piacerebbe avere anche informazioni sulle tecniche di illuminazioni, sulla composizione fotografica.

L’ideale sarebbe se poi pian piano tra tutti i vari blogger che pubblicano post e foto sul cibo si pubblicassero una serie di consigli su come fotografare al meglio i vari ingredienti e preparazioni, penso che potrebbe essere un valido aiuto a chi si avvicina a questo arte.

Quindi son tutto orecchi e aspetto montagne di consigli!!!

(20 aprile 2009)

girovagando sulla rete ho trovato un sito (dynamic.it) che riporta 10 ottime regole in merito alla fotografia eno gastronomica: le riporto di seguito:

  1. Ambientazione
    scegliere un ambiente che esalta ma che non distrae l’occhio dal cibo. Scegli un semplice sfondo come un tavolo. Usa piatti colorati che contrastano col cibo o che, viceversa, completino la gamma cromatica, ma mai piatti dello stesso colore della pietanza. Prima di scattare accertati che sullo sfondo non ci siano oggetti che fuori tema, come persone o posaterie. Usa aperture di diaframma larghe, per sfocare lo sfondo.
  2. Luce
    Usa la luce naturale il più possibile. La posizione ideale sarebbe vicina ad un’ampia finestra, con tendaggi per diffondere la luce. Non usare mai il flash che distruggerebbe l’armonia che dovrebbe creare un piatto di cibo.
  3. Bilanciamento del colore
    Soprattutto in ambienti dove manca la luce naturale, potrebbero crearsi sbilanciamenti di colore verso il blu o il giallo che compromettere la visione di un cibo sano e genuino.
  4. Non muoverti!
    Rimani fermo. In ambienti come ristoranti o cucine, usa il cavalletto per non produrre immagini mosse.
  5. Scatta senza pietà
    Non essere parsimonioso di fotografie. Immortala il tuo piatto in tutte le angolature, dal basso all’alto e viceversa, in modo da poter scegliere la migliore in un secondo momento.
  6. Macro
    Avvicinati il più possibile usando la funzionalità macro ove è possibile. Riempi tutta l’inquadratura con il cibo in modo che chi guarderà la foto, potrà quasi assaporarne il gusto.
  7. Preparazione
    Non dimenticare di fotografare i passi effettuati per completare la pietanza. Capita che la preparazione risulti più interessante del piatto finito.
  8. Sii veloce
    Più velocemente scatterai le foto, più fresco e genuino sembrerà il cibo. Carne fredda o congelata e insalata sciupata non sono mai da fotografare. Ci si può preparare le impostazioni della fotocamera usando il piatto vuoto come modello.
  9. Dettagli
    I dettagli nel cibo sono vitali. Controlla che il piatto sia sempre sgombro da sbavature di salsa o altre imperfezioni. Usa salse e guarnizioni per completare cromaticamente il piatto.
  10. Non fotografare mai…
    Devi conoscere cosa non fotografare. Alcune cose sono sempre da evitare nella foto perchè non risultano per nulla apetitose. Il cibo monocromatico e salse marron sono sempre da scartare.


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22 gen 2008

La ricetta del crudo di bianchetti (pesci neonati) lime e olio evo


Come aveva anticipato due post fa, eccomi a pubblicare la ricetta del crudo di bianchetti con lime ed olio extra vergine di oliva.
I bianchetti, conosciuti anche neonate nel centro e sud Italia, sono generalmente i neonati di acciughe e sardine; si possono mangiare solo in certi periodi dell’anno (per ovvi motivi di ripopolamento) e sono caratterizzati dall’ottimo gusto e profuma che richiama il mare, purtroppo molto spesso il loro prezzo è molto elevato. Dalle nostre parti, sia nel genovese che nelle altre provincie, vengono consumati in vari modi: sulla farinata, nelle frittelle, al vapore oppure crudi conditi con il limone e olio, proprio rifacendomi a questa ultima ricetta ho pensato di preparare due belle porzioni che, grazie ad un prezzo abbordabile di circa 20 euro al chilogrammo, ho acquistato sabato mattina. Ho sostituito il limone con il lime per via del profumo e la minor aggressività della limetta rispetto al limone normale.
Il risultato è stato ottimo, e l’abbinamento con il margherita è stato fantastico, mi sembrava di essere su di un gozzo mentre li mangiavo direttamente appena pescati (dopo averli lavati nell’acqua di mare).
Per queste semplice preparazione è ovviamente importantissima la qualità degli ingredienti in particolare i bianchetti devono essere freschissimi e l’olio extra vergine di oliva non deve essere troppo pesane, un riviera di ponente è l’ideale.
Ecco quindi la mia ricetta per preparare un buon crudo di bianchetti con lime e olio evo.

Ingredienti per due persone

300 gr di bianchetti freschissimi (assolutamente non surgelati)
3 cucchiai di olio extra vergine
Il succo di mezzo lime
Sale

Lavare per bene i bianchetti in modo da eliminare l’eventuale sabbia, quindi condirli con l’olio evo e il succo di lime, aggiustare di sale e servirli in un due ciottoline, se volete utilizzate una cucchiaino di madre perla, come nella foto, per mangiarli, mi l’idea che il gusto ne guadagni!

21 gen 2008

The Birthday Month Personality Meme e lapiccolacasa

Negli ultimi giorni ho ricevuto l’invito a partecipare a questo meme da vari blogger (manzotin, righeblu, il sapore della terra ), ecco quindi le mie risposte al meme del mese di nascita, volendo passare la palla, se te che leggi non l’hai ancora compilato il meme è tutto tuo! Buona settimana a tutte e tutti!


DECEMBER:

Loyal and generous -: Qui ci azzecca in pieno, anzi alle volte penso di esserlo sin troppo…

Sexy : un proverbio diceva: chi si loda s’imbroda …

Patriotic – Patriotico: se la mia patria è il pianeta intero allora si, altrimenti direi proprio di no.

Active in games and interactions: Quando il gioco si fa duro i duri incominciano a giocare! Scherzi parte direi proprio di si.

Impatient and hasty: Impaziente e frettoloso: non direi in generale, certo mi danno fastidio i ritardatari cronici agli appuntamenti e chi non rispetta le scadenze!

Ambitious – Ambizioso: nella giusta misura penso che l’ambizione sia una virtù!

Influential in organizations – Bah io cerco di esserlo... ma non sempre dipende da me esserlo.

Fun to be with – sicuramente non posso dirlo io (vedi proverbio precedente) ad ogni mi sembra che i miei amici si divertano con me.

Loves to socialize – penso che la mancanza di socializzazione sia proprio uno dei mali del nostro mondo, nel mio piccolo cerco di socializzare con tutti.

Loves praises – in generale no, anche se qualche pacca sulla spalla ogni tanto fa piacere

Loves attention – nella giusta misura si

Loves to be loved- e chi non ama essere amato … se non sbaglio la regola d’oro dice “fai agli altri quello che vorresti essere fatto a te”

Honest and trustworthy – cerco di esserlo sempre, anzi per me è un must!

Not pretending – non son proprio capace a fingere.

Short tempered – quando serve lo sono, ma non fatemi prendere I cinque minuti …

Changing personality – non so se ho tradotto bene, ma sinceramente non ho varie personalità e non le cambio di certo

Not egotistic – questo è vero, anzi troppo spesso sono il contrario.

Take high pride in oneself – beh un minimo di orgoglio ci vuole no?

Hates restrictions – quando ero pischello alle superiori mi affascinava un cartello: vietato vietare.

Loves to joke - e chi non ama scherzare?

Good sense of humor – direi di si, ma bisognerebbe chiederlo alle persone che mi conoscono

Logical – questo si, moltissimo!


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20 gen 2008

Il cocktail del sabato: la ricetta del margherita


Questo sabato mattina, al termine del consueto giro della spesa, ho optato per un ottimo drink della famiglia dei martini: il margherita (da non confondere con il margarita), la scelta questa volta è stata casuale, ho preso uno dei libri sull'argomento che posseggo e l'ho aperto a caso, è uscito questo drink è lho preparato, immaginandone il gusto l'ho abbinato ad un crudo di bianchetti e lime (presto posto la ricetta) e devo dire si sono fusi bene insieme.
Purtroppo non conosco la storia di questo drink, anzi son tutto orecchie per chi mi sa dare qualche informazione, ma mi sento di consigliarlo! ha un ottimo gusto agrumato dovuto al bitter e al blu di curacao, ed un buon grado alcolico grazie al gin, inoltre il vermouth secco lo impreziosische con profumi e aromi speziati.
Ecco quindi la ricetta per preparare questo ottimo cocktail margherita.
Ingredienti:
2 cl di vermouth secco
4,5 cl di dry gin
1/4 di blu di curacao
1 spruzzo di orange bitter
Riempire lo shaker con il ghiaccio, unire tutti gli ingredienti, mescolare e filtrare in una coppetta da martini
Buona settimana a tutte e tutti!!

Se vi interessano altri cocktail a questo link tutti quelli che ho postato finora


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16 gen 2008

Hamburger con scalogno, salsa Worcester e cipolline borretane alla griglia sotto aceto

Fermo non smettere di leggere solo perché hai trovato scritto hamburger! C’e polpetta e polpetta!

Scherzi a parte, ogni tanto ho voglia di mangiare qualcosa di veloce e semplice, alle volte ad esempio vedi un film e ti viene voglia di mangiare quello che passa sullo schermo, in parte è il caso di questa ricetta, ovvero son partito da una battuta di Arma letale in cui Dannyr Glover spiegava a Mel Gibson il segreto per preparare un ottimo hamburger ovvero di metterci la cipolla tritata e impastarlo bene con le mani. Ecco dalla prima volta che ho visto al cinema questo film ho incominciato a elaborare le mie ricette per gli hamburger tra cui quella che posto oggi.

Ho cambiato lo cipolla con lo scalogno per avere un gusto un po’ più delicato, inoltre lo scalogno credo richiami anche l’aglio, ho aggiunto la salsa Worcester per il suo particolare aroma, e come contorno, in uun ideale sostituzione dei classici cetriolini sotto aceto, ho aggiunto delle cipolline borretane (o si dice borettane?) grigliate e sotto aceto.

Il risultato è stato veramente ottimo! I gusti si fondono tra di loro correttamente e il film vola via che è una meraviglia, un po’ come vedere Lo chiamavano Trinità mangiando fagioli e salsiccia!

Eco quindi la ricetta per preparare questi ottimi hamburger (noi a Genova li chiamiamo svizzere!)

Ingredienti per due persone

400 gr di carne macinata magra
2 scalogni
Salsa Worcester
Alcune cipolline borettane grigliate sotto aceto.
Sale e pepe

Pelare e tritare finalmente lo scalogno, trasferirlo per una decina di minuti in una tazza con dell’acqua calda del rubinetto, in questo modo si cuocerà leggermente e perderà parte del forte aroma (la cottura dell’hamburger è troppo breve per cuocere anche gli scalogni), filtrare quindi lo scalogno tritato e versarlo in una bull insieme alla carne tritata, aggiungere sale e pepe quindi impastare per bene. Con le mani creare 4 o 5 polpette e schiacciare in modo che prendano la classica forma a disco degli hamburger. Incominciare a scaldare la piastra di ghisa (io ci nebulizzo, a freddo, un po’ d’olio d’oliva) su fiamma abbastanza alta, dopo un paio di minuti sistemarci gli hamburger e cuocerli per un paio di minuti per lato.

Sistemare quindi gli hamburger al centro dei piatti e versarci sopra la salsa Worcester, completare con un paio di cipolline grigliate.

Buona appetito e buon film a tutte e tutti


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13 gen 2008

Il cocktail del sabato: la ricetta del Mango Cooler - questa volta di domenica mattina

Questo sabato mattina niente spesa e niente cocktail, ho dovuto lavorare la notte e la mattina, quindi non ho avuto il tempo per preparami il consueto cocktail, ho così fatto una deroga alla regola è lo preparato questa mattina.

Questa volta ho optato per un ottimo e profumato cocktail tropicale, mi ricordavo di averlo bevuto ai Caraibi ma non trovavo la ricetta, così ho messo a soqquadro i miei libri dedicati alla materia e finalmente l'ho trovato.

Questo LongDrink è molto profumato, dolce ma con il giusto aspro, e secondo alcuni sarebbe dotato anche di poteri afrodisiaci ...

L'ideale sarebbe centrifugurare al momento il mango, ma anche un buon succo di mango può andare bene, è ottimo come aperitivo pre pasto, o nei pomeriggi estivi su una bellissima spiaggia bianca corallina ... beh fatemi sognare un po' ...

Ecco quindi la ricetta per peparare questo ottimo drink tropicale

Ingredienti

4,5 cl di Vodka
4,5 cl di succo di arancia
1,5 cl di succo di lime
1,5 cl di Cointreau
9 cl di succo di mango

Versare gli ingredienti direttamente in un bicchiere Higball, riempire con il ghiaccio e mescolare delicatamente, eventualmente decorare con una fettina di mango.

Se vi interessano altri cocktail a questo link tutti quelli che ho postato finora.


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Patè di anatra e whisky torbato su riduzione di porto rosso e aceto balsamico


Mi stavo quasi dimenticando di postare questa ottima ricetta, rimedio in zona Cesarini …

Era un po’ di che mi girava intesta l’idea di preparare un paté o ancor meglio terrina di anatra, l’occasione arrivata con un petto di questo volatile che mi è avanzato da vai pranzi delle feste, lo avevo surgelato per usarlo nei prossimi mesi, ho quindi preferito non aspettare e ho preparato questo ottimo paté.

Ho pensato di dargli un aroma particolare utilizzando un whisky torbato (ad esempio il Lagavulin), il profumo di fumo e affumicato, un sentore unico che gli deriva dalla torba usata durante la fase di essiccazione del malto; questo tipo di whisky si è sposato ottimamente con l’anatra, il suo particolare aroma credo esalti il sapore di questo pennuto . Per evidenziare le note dolci ho aggiunto anche un po’ di pistacchi freschi. L'abbinamento con la riduzione di porto e aceto balsamico invece l'ho immaginato per aiutare ad ammorbidire e sgrassare il tutto, devo dire che è stato un abbinamento veramente azzeccato.

Ecco quindi la ricetta per preparare questo ottimo paté di anatra allo scotch torbato.

Ingredienti
400 gr di petto d'anatra
100 gr di pancetta a fette
100 gr di lonza di maiale
100 gr di burro
un bicchiere di whisky torbato (tipo lagavulin)
mezzo bicchiere di porto
mezzo bicchiere di aceto balsamico
sale e pepe


Tagliare a pezzetti l'anatra (eliminando eventualmente la pelle se presente) e la lonza di maiale, farle quindi marinare con l'whisky, sale e pepe per un paio d'oro al fresco. Terminata la marinatura far fondere un terzo del burro in una casseruola quindi cuocerci la carne sgocciolata, i pistacchi tritati e la pancetta per circa 15 minuti. Aggiustare di sale e aggiungere il whisky della marinatura, aggiustare eventualmente di sale, far svaporare.
Far fondere a bagnomaria il burro rimasto, trasferirlo nel frullatore insieme alla carne e frullare il tutto, trasferire il composto in un contenitore quadrato o rettangolare e lasciare riposare per almeno mezza giornata in frigo.
Poco prima di assaggiare questo paté, preparare la riduzione facendo svaporare lentamente l'aceto balsamico e il porto rosso sino almeno alla metà, eventualmente addensare con poca farina.

Sistemare al centro del piatto un quadrato di paté e completare versando intorno la riduzione.
Buon appetito e buona domenica a tutte e tutti.

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9 gen 2008

Alici in carpione o acciughe alla giada - nella lapiccolacasa non avanza mai niente!

Alcuni giorni or sono, sabato per la precisione, abbiamo preparato delle ottimi acciughe (o alici? Non ho mai capito come si deve dire) fritte, visto che erano avanzate un po’ ho pensato di destinarle a qualcosa di diverso, invece che mangiarle alla sera riscaldandole, ho recuperato il vecchio metodo di mia nonna, lei le chiamava alla Giada, in pratica le ho fatte marinare per più di un giorno nel carpione (o come si chiama?).


L'utilizzo di aceti aromatizzati o di spezie forti è sempre stato un sistema per consumare cibi andati un po' avanti nel tempo. I loro profumi e sapori servivano a coprire gli odori e gli aromi (se così si possono chiamare) dovuti alla decomposizione, è così che è nato il carpione, per lo stesso motivo mia nonna lo preparava; quando nel mar ligure passavano banchi di acciughe, per ovvi motivi il loro prezzo calava, quindi se ne prendevano grosse quantità, e quindi avanzavano ... mia nonna, che dopo la guerra aveva lavorato come cuoca in una trattoria, con le acciughe avanzate preparate degli ottimi piatti tra queste alici alla giada come le chiamava lei.

Oggi per alcune persone questo problema non sussiste più, anzi abbiamo trasformato queste ricette in prelibatezze, così le ho preparare la sera stessa, cercando di immaginare la ricetta di mia nonna e le ho preparate, le ho lasciate più di un giorno a marinare e quando le ho assaggiate è stato un viaggio nel tempo, la riscoperta di sapori quasi dimenticati. Insomma un 'ottimo antipasto, un buon modo di riciclare una frittura un po' abbondante, al posto delle alici potete metterci qualsiasi altro fritto e il risultate, molto probabilmente sarà ottimo.


Ecco quindi questa ricetta per le acciughe alla giada e alici in carpione dir si voglia, se non sbaglio alcuni le chiamano anche in escapece, ma non ne son sicuro.

Ingredienti

400 gr di acciughe fritte

3 scalogni

un bicchiere di aceto di vino rosso

un bicchiere di acqua

un cucchiaio di pistacchi tritati

1 foglia di alloro

un cucchiaino di timo

un cucchiaino di zucchero

una presa di sale

Tagliare gli scalogni a fettine non molto spesse (io preferisco tagliargli ad anelli credo siano più belli da vedere), quindi versare in un pentolino tutti gli ingredienti eccetto le acciughe, far sobollire sino a che non si sia ridotto della metà il volume del liquido. Nel frattempo sistemare le acciughe fritte in un contenitore di vetro, quindi coprirle con il carpione. Tappare il contenitore di vetro e lasciare marinare in frigo per almeno un giorno.

Buon appetito a tutte e tutto con questo ottimo carpione, e voi come lo preparate?


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Un'ottima iniziativa: la petizione contro la mafia chiediamo i danni a cosa nostra

Un post velocissimo per segnalare un'ottima iniziativa: la petizione nomfia per chiedere i danni a cosa nostra.

basta semplicemente cliccare su questo link (http://www.petitiononline.com/nomafia/) e seguire le istruzioni per firmare la petizione.

questo è il testo della petizione:


Quanto e' costato in termini di immagine, di ostacolo allo sviluppo economico e anche in termini di sofferenze morali il condizionamento criminale in Sicilia? Il CENSIS nel 2003 ha quantificato gli effetti, per le imprese meridionali, in 7,5 miliardi di euro l'anno negli ultimi 20 anni. Senza la presenza parassitaria di Cosa Nostra e delle sue contiguita' politiche ed economiche, ci sarebbero in Sicilia un maggiore benessere civile e materiale, maggiori occasioni di lavoro e di indipendenza economica, premessa di un voto democratico libero. Se tanta violenza e' motivata dalla brama di arricchimento e di potere, colpire questo arricchimento e' la madre di tutte le battaglie e come tale va affrontata con il supporto di societa' di investigazione finanziaria per scovare i patrimoni nascosti. Questa petizione nasce li dove e' nato il problema per esportare, questa volta, la soluzione con un appello rivolto a tutti gli italiani, siciliani e non.

To: Al presidente della Repubblica Italiana,
Al Presidente del Senato,
Al Presidente della Camera,
Ai Parlamentari di ogni schieramento sensibili ai temi della Legalità

Noi siciliani, e gli italiani solidali, consapevoli dell'enorme danno di immagine subito, del danno materiale derivante dal ritardato sviluppo economico nonchè di tutte le sofferenze morali causateci dalla condotta degli appartenenti all'associazione criminale nota come "Cosa Nostra" ovvero alle altre organizzazioni criminali radicate in Sicilia,

CHIEDIAMO

che il Parlamento nazionale promulghi una legge incentrata sui seguenti punti:
1. la Regione Siciliana dovrà obbligatoriamente:
- costituirsi come parte civile in tutti i processi in cui taluno sia imputato di reati di mafia;
- promuovere un giudizio civile di risarcimento dei danni sopra citati nei confronti di chiunque sia stato condannato per reati di mafia, rivalendosi sui patrimoni direttamente o indirettamente riconducibili, sia in Italia che all'estero, agli affiliati a Cosa Nostra o alle altre organizzazioni criminali radicate in Sicilia;
2. a carico di quanti sono stati o saranno condannati per reati di mafia, la stessa legge ribadirà una piena solidarietà passiva a favore della Regione Siciliana nel pagamento dei danni mentre il termine di prescrizione, per la Regione Siciliana, decorrerà dall'entrata in vigore della stessa legge;
3. la stessa legge dovrà prevedere una piena assimilazione agli affiliati a Cosa Nostra, con la conseguente responsabilità solidale per danni verso la Regione Siciliana, dei pubblici amministratori condannati in via definitiva per favoreggiamento alla mafia.

I proventi derivanti da questa legge potranno essere utilizzati dalla Regione Siciliana, nella massima trasparenza, solo per le seguenti finalità:
a. contribuire all'indennizzo dei parenti delle vittime di mafia e delle forze dell'ordine o della magistratura cadute nella guerra al crimine organizzato;
b. potenziare mezzi, tecnologie e incentivi economici per le forze dell'ordine impegnate sul territorio siciliano;
c. garantire nelle periferie e nei piccoli centri urbani, dove maggiore è il reclutamento criminale, l'accesso all'istruzione, ai servizi sociali essenziali così come spazi di aggregazione sociale; d. istituire corsi di legalità e di cultura antimafia all'interno delle scuole;
e. riconvertire il territorio, urbano e non, violato dalla speculazione edilizia;
f. realizzare le infrastrutture essenziali allo sviluppo sostenibile, alla logistica e al trasporto di merci e persone.
Valuti infine il Parlamento l'opportunità di estendere le misure di cui alla presente petizione alle altre Regioni meridionali che hanno subito analoghi danni per la presenza di criminalità organizzata.

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7 gen 2008

le trippe e il fingerfood: insalata di gola con fagioli cannellini e pistacchi

Nel posto di ieri dedicato al negroni sbagliato avevo accennato alla mia insalata di gola con fagioli cannellini e pistacchi. La gola è un tipo di trippa molto gustosa, è una componente del lampredotto fiorentino, anzi probabilmente è la componente che da maggior gusto. Come avevo già accennato in altri post, qui a Genova le trippe sono un istituzione, ci sono alcuni negozi (una volta erano molti di più ahimè) specializzati in trippa, che vendono solo trippe e alcuni fagioli lessati. In uno di questi ho comprato un bel pezzo di gola e lo preparato per il cocktail del sabato, un abbinamento ottimo! Credo che, come molti altri piatti italiani, le trippe siano stati antesignani dal fastood (tipo il sushi in Giappone) e del fingerfood, le si vendevano per strada e spesso erano già preparate in “mono dosi”. Questa mia semplice rivisitazione vede l’aggiunta dei pistacchi per il loro particolare gusto che ben si abbina a quello della gola e di un po’ di foglie di sedano tritate per il colore. Il gusto era ottima, la gola si scioglieva in bocca e i fagioli hanno dato il giusto amido, i pistacchi inoltre hanno collaborato con il loro croccante e dolce. Una ricetta semplice e particolare che consiglierei a tutti in particolar modo ai bar che vogliono un po’ evolvere il loro happy hour.
Ecco quindi la ricetta per preparare questa ottima insalata di gola con fagioli cannellini e pistacchi
Ingredienti per una persona
100 gr do gola di trippa già lessata (così come la si trova dal trippaio)
50 gr di fagioli cannellini già lessati
Un cucchiaio di pistacchio freschi
Un cucchiaino di foglie di sedano tritate
Olio di oliva extra vergine
Sale e pepe
Sminuzzare i pistacchio con un pestello, tagliare a rondelle la gola e versarla in un piatto fondo, aggiungere i fagioli lessati, i pistacchi sminuzzati e le foglie di sedano tritato. Condire con olio di oliva extra vergine, sale e pepe, trasferire quindi il tutto in una ciottolina aggiungendo una piccola forchetta da cocktail.
Buona settimana a tutte e tutti.


6 gen 2008

Il cocktail del sabato: la ricetta del negroni sbagliato

Ormai le feste sono in dirittura di arrivo... manca più la befana che come vuole la tradizione le porta via, ho quindi quindi deciso di prepararmi ancora un aperitivo con base spumante brut optando in particolare per il negroni sbagliato. Si tratta di una variante del classico negroni che dovrebbe essere stata inventata negli anni cinquanta al bar Basso a Milano. La differenza con il classico negroni è la presenza dello spumante brut al posto del gin. Molte persone chiamano semplicemente sbagliato, inoltre la presenza dello spumante al posto del gin lo rende più leggero proprio perché meno alcolico.
Io accompagnato questo semplice ma gustoso drink con una bella insalata fredda di gola, cannellini e pistacchi ma questa è un'altra storia, posterò presto la ricetta.

ecco quindi la ricetta per preparare questo ottimo aperitivo: il negroni sbagliato.

Ingredienti:

1/3 Vermut rosso
1/3 Bitter Campari
1/3 Spumante brut
2 gocce di angostura
1 fetta di arancia
ghiaccio

mettere alcuni cubetti di ghiaccio in un bicchiere tumbler, versare quindi tutti gli ingredienti e mescolare delicatamente.

Se vi interessano altri cocktail a questo link tutti quelli che ho postato finora.

Buona festa della befana a tutti e tutte e buon Natale a tutti quelli che lo festeggiano oggi.

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3 gen 2008

una pasta un po' diversa: mezze penne con funghi porcini e bacon croccante

Non preparo molto spesso la pasta, anzi potrei direi che non son un grande amante di questo piatto nazionale, così le volte che mi viene richiesto di cucinare un primo a base di pasta nei suo vari formati cerco di cercare o inventare qualche preparazione o condimento particolare.

L’occasione questa volta è venuta dalla verifica mensile del freezer; verso settembre avevo comprato e preparato qualche porcino, quelli avanzati li avevo congelati per quest’inverno, così quando li ho visti ho detto: “ti va bene se preparo delle penne con i funghi?” la risposta della fra è stata affermativa e ho incominciato le mie elucubrazioni mentali per cercare qualche condimento particolare, volevo evitare il classico tuccu de funzi o sugo di funghi dir si voglia. Alla fine ho optato per il bacon, volevo dare un gusto croccante, ed è li che mi è venuto in mente il bacon con le uova, per questo motivo (come per la amatriciana) ho cucinato a parte questa particolare pancetta, ho poi usato un po’ di latte al posto della panna per non caricare troppo di grasso il piatto e infine ho dato un po’ di colore con del triplo concentrato di pomodoro, oltretutto fa molto bene visto l’altro contenuto di licopene.

La riuscita del piatto è stata ottima, un funghi si son ben armonizzati con il gusto croccante del bacon rendendo molto piacevole questo piatto di pasta.

Ecco quindi la ricetta per preparare queste ottime mezze penne con funghi porcini e bacon croccante

Ingredienti per due

160 gr di mezze penne
200 gr di funghi porcini
100 gr di bacon a fette
1 cucchiaino di triplo concentrato di pomodoro
2 scalogni tritati
1 cucchiaino di prezzemolo tritato
“due dita di bicchiere di latte” ovvero andate a occhio …
Vino bianco secco
Un cucchiaio di olio evo
Sale e noce moscata

Tagliare a dadini di circa un centimetro i porcini, tagliare a julienne larga il bacon, far saltare quest’ultimo in padella per alcuni minuti sono a che non risulta croccante, levarlo dalla padella e conservarlo in un piatto. Mettere su l’acqua per la pasta quando bolle aggiungere il sale e incominciare a cuocere la pasta, nella padella dove è stato preparato il bacon aggiungere un cucchiaio d’olio e il trito di scalogno, far appassire dolcemente quindi aggiungere la dadolata di funghi porcini, cuocere per 5 minuti dolcemente, bagnare col vino bianco e far svaporare,salare e dare due belle grattate di noce moscata, aggiungere quindi il concentrato di pomodoro, il prezzemolo tritato e il latte fare cuocere per qualche minuto sinché non di rapprenda un po’ la salsa, tenere al caldo. Quando pronta scolare la pasta e aggiungerla alla padella, aggiungere anche il bacon, far saltare per un paio di minuti e servire al centro dei piatti.

Buon appetito a tutte e tutti questa ottima e profumata pasta.




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