29 mar 2012

Oggi non ho riso !! allora ecco la ricetta del Farro allo scoglio


Proprio così! “Oggi non ho riso” è stata l’esclamazione, tra il serio e il faceto , che ho fatto l’altro quanto arrivando a casa con un po’ di frutti di mare e  alcuni zucchini e con l’intenzione di preparare un bel risotto ai frutti di mare ho fatto l’orrida scoperta: Non avevo riso in dispensa!!  Passati i primi picosecondi di disperazione ho subito pensato a come rimediare e visto il pacchetto con il fatto ho immaginato che avrei potuto utilizzarlo per preparare un “farro allo scoglio”.  Detto fatto mi  son mi messo li, mentre il farro bolliva, ho preparato il sugo nel padella in ceramica e  dopo aver scolato il fatto l’ho fatto saltare ancora un po’ con il sugo.  Giusto il tempo di impiattare, aiutandosi con un coppa pasta e decorando con un po’ di prezzemolo riccio, che il fatto allo scoglio faceva bella mostra di se in tavola, restava solo la provo dell’assaggio e anche quella posso assicurarvi che è stata superata a pieni voti!

Ecco quindi la ricetta per preparare un ottimo  farro allo scoglio:



Ingredienti per 2 persone

200 grammi di farro
200 grammi di anelli e ciuffetti di totano
200 grammi di code di gamberi sgusciate
300 grammi di muscoli (cozze)
1 zucchina
Alcuni pomodori ciliegini
Prezzemolo tritato
Un bicchiere di vino bianco secco
uno spicchio d’aglio in camicia
olio extra vergine di oliva
sale
pepe

Mettere su l’acqua salata e quando bolle cuocere il farro secondo i tempi  indicati (nel mio caso erano di 30 minuti). Nel frattempo tagliare a tocchetti la zucchina e i pomodorini e metter da parte; in una padella far aprire i muscoli (le cozze); quindi separarli dalle vale e mettere da parte, nella stessa padella versare alcuni cucchiai d’olio evo e lo spicchio d’aglio, far prendere colore all’aglio quindi eliminarlo, aggiungere i ciuffi e gli anelli di totano, bagnare con un po’ di vino bianco e far andare cinque minuti, aggiungere quindi i tocchetti di zucchina e di pomodoro, cuocere per altri cinque minuti, aggiungere i gamberi e le cozze , aggiustare di sale e pepe e cuocere per un paio di minuti, quindi scolare il farro e farlo andare per un minuto nella padella insieme al sugo.  Servire al centro dei piatti aiutandosi, a piacere, con un coppa pasta e decorare con un ciuffo di prezzemolo.

Buon appetito a tutte e tutti.




Se ti interessano altre ricette per degli ottimi primi CLICCA QUI

28 mar 2012

Finger Food: Spiedino di scaloppine al porto con semi di sesamo e prezzemolo riccio


Ieri sera ho preparato delle ottime scaloppine al porto, è un piatto che cucino spesso, facile da fare, veloce e davvero gustoso grazie all’uso del burro e del porto che apporta profumi e sapori davvero deliziosi.  Mentre stavo preparando le fettine eliminando i l grasso in eccesso ho incominciato a pensare su come avrei potuto rendere più appetibile il piatto alla piccola principessa Ginevra, visto che ogni tanto esclama la tiritera “Non la voglio la carne!”; mi è subito venuto in mente che lei, come me, è attirata da finger food, appetizer, stuzzichini dir si voglia, e quindi ho cercato di immaginarmi il piatto in qualche piattino ma pensandoci bene non cambiava tanto nella presentazione, poi quasi per caso mi son girato e visto la confezione dei bicchierini da finger food, e come un lampo improvviso mi è venuto in mente di preparare dei piccoli spiedini, per dare un po’ di ulteriore gusto e colore di contrasto ho pensato ai semi di sesamo e del prezzemolo riccio tritato. Ho quindi cucinato il tutto e preparato il gli spiedini, il risultato? Giusto il tempo di preparare la tovaglietta blu con i tre bicchierini per la foto che Ginevra aveva già finito i suoi quattro bicchierini e stava  già incominciando a mangiarsi quelli di Francesca. E a voi come sembrano questi piccoli spiedini di scaloppine al porto con semi di sesamo?


Ingredienti per una decina di bicchierini

40 grammi di fettine di carne per scaloppine
Burro chiarificato (circa due cucchiai)
Farina di grano tenero 00
Porto rosso
Semi di sesamo
Prezzemolo riccio
Sale
Passare le fettine di carne nella farina, quindi far sciogliere il burro chiarificato nella padella,quando sarà liquido incominciare a far andare le fettine, muovere la padella e dopo un minuto girare le fettine, continuare la cottura per un alto minuto, aggiungere un po’ di porto rosso (la quantità dipende dalla grandezza della padella), salare e far svaporare l’alcool. Coprire il fondo di un piatto piano con i semi di senape e un po’ di prezzemolo riccio tagliato sottile con le forbici, tagliare a pezzetti le scaloppine e con questi  preparare dei piccoli spiedini, quindi rigirarli nel piatto con il sesamo e il prezzemolo in modo da ricoprirli con i semini.  Sistemare gli spiedini di scaloppine nei bicchierini da finger food e portare in tavola.
Buon appetito a tutte e tutti !!

26 mar 2012

Tagine di pesce leccia, con spezie profumate, peperoni, pomodoro e erbette (menta glaciale, finocchietto, citronella)


Ecco una ricetta davvero gustosa, profumata di spezie e del fresco delle erbette, l’idea come sempre nasce quasi spontaneamente mentre mi recavo a far spesa, ho subito visto dal pescivendolo delle bellissime lecce (pesce stella), sono davvero ottime anche se purtroppo poco conosciute e fanno parte dei cosiddetti pesci sostenibili, le avevo già preparate tempo fa come ad esempio nella ricetta delle lecce alla piastra con arancia. Mentre le acquistavo con la mente vagavo già a come prepararle, mi è poi venuto in mente che dovevo comprare dei peperoni per preparare un gazpacho e mi son detto perché non prenderne uno in più? Poi arrivato a casa e sistemato il pesce in frigo mi son messo a curare un po’ l’ortoterrazzo (si può coniare un neologismo) e ho fatto su un po’ di erbette, a quel punto ho fatto due più due… e ho pensato di usarle per lecce con i peperoni,  mi è subito venuto in mentre che avrei potuto utilizzare il tagine per conservare i profumi delle erbette e per dare una nota speziata un po’ di cumino e un po’ di cardamomo per confermare il profumo fresco delle erbette.

La ricetta era quindi pronta nella mente, bastava mettersi in cucina e prepararle, ho preso la penta, preparato i vari ingredienti  messo. Passato il tempo di cottura quando ho alzato il cono del tagine per controllare son stato investito da una marea di profumi, una sensazione davvero bella, profumio freschi intensi e speziati, poi restava la prova piatto… e anche quella devo dire che è stata superata a pieni voti! Il pesce è risultato davvero gustoso, morbido e si è armonizzato in maniera perfetta con i peperoni e con la polpa di pomodoro, un piatto davvero gustoso!  Ecco quindi la ricetta per queste ottime lecce:



Ingredienti per due persone: 

due leccie o una grande
due cipollotti
cumino
menta glaciale
citronella
finocchietto
cardamomo
200 grammi di polpa di pomodoro
peperoni
vino bianco secco
Olio extra vergine di oliva
sale e pepe

Eviscerare le lecce (pesce stella) quindi eliminare le branchie, sfilettarle partendo dalla testa e muovendosi con un coltello sottile  e flessibile verso la coda, rimanendo rasenti alla lisca centrale, eliminare eventuali lische rimaste attaccate al filetto. Aprire il peperone, eliminare i semi centrali e tagliarlo a strisce, vedi foto in alto,  quindi affettare a rondelle i cipollotti. Schiacciare un spicchio d’aglio lasciandolo incamiciato.

Mettere la base del tagine sul fuoco (moderato) quindi versare alcuni cucchiai d’olio evo e aggiungere il cipollotto tritato e lo spicchio d’aglio, far appassire leggermente, aggiungere quindi i filetti di pesce, cospargere con un po’ di cumino e aggiungere le varie erbette fresche: menta glaciale, citronella (o altrimenti erba luisa), alcuni rametti di finocchietto, aggiungere quindi alcune bacche di cardamomo, aggiustare di sale e pepe, coprire il pesce con la polpa di pomodoro e adagiarci sopra i peperoni tagliati a listarelle, bagnare il tutto con poco vino bianco secco, coprire il tagine con il classico coperchio a cono e cuocere il tutto per una ventina di minuti a fiamma dolce.

Passato il tempo verificare la cottura e servire al centro del piatto, verrete avvolti dal profumo delle erbette e delle spezie che grazie al tipo di pentola avrà anche arricchito in maniera ottimo il gusto delle lecce.

Buona appetito a tutte e tutti.

25 mar 2012

I dolci per Ginevra: Muffins al cioccolato bianco


Da sempre i muffins sono il dolce preferito di Ginevra, si può dire che non c’è giorno che non dica la fatidica frase “Papà facciamo i muffins?” e ogni volta li vuole leggermente diversi, ripieni e o lisci, con qualche farina particolare o con la frutta, quelli che però di solito richiede son quelli al cioccolato, l’altra sera quindi all’ennesima richiesta ho ceduto e le ho detto: “E sia, stasera Muffins!”. Le ho proposto quindi la versione al cioccolato bianco e dal “Siiiii” che ha acclamato ho capito che era d’accordo con la proposta. Mentre prendevo gli ingredienti ho pensato che avrei prendere, come si suol dire, due piccioni con una fava, ovvero far contenta Ginevra, e allo stesso tempo preparare una ricetta per il contest di Beppino Occelli a cui ho scelto di partecipare.

Ho quindi preso la farina, un buon cioccolato bianco, due uova, un bicchiere di latte intero, e il burro Occelli, è davvero ottimo dal sapore di latte fatto con panna viva, e ho preparato il tutto. La ricetta è un classico e davvero facile da preparare. Giusto il tempo di mettere i muffins caldi sul porta muffin a raffreddare che la piccola principessa era pronta a gustarsi il suo. Il profumo intenso di cioccolato bianco e stato ben accompagnato dal sapore, rimasto intatto, del burro rendendo davvero gustosi queste piccole tortine mono porzione, ecco quindi la ricetta che ho seguito:

Ingredienti: (x 12 muffins circa)

stampini monouso per muffins
250 gr di farina
100 gr di zucchero
2 uova biologiche
125 gr di burro
Cioccolato bianco
1 bustina di lievito per dolci
1 bicchiere scarso di latte intero


In una boule lavorare per alcuni minuti il burro e lo zucchero con un mestolo di legno. Aggiungere le uova, versare la farina e il lievito poco alla volta attraverso un setaccio e continuando a mescolare; l'impasto deve rimanere spumoso e senza grumi. Aggiungere quindi una generosa grattugiata di cioccolato bianco.

Versare il composto così ottenuto negli stampini, riempiendoli al massimo a tre quarti (durante la cottura lieviteranno). Cuocere in forno caldo (adagiandoli su una leccarda) a 180 gradi circa per una ventina di minuti, termninata la cottura far riposare ancora qualche minuto in forno poi mettere i muffin su di un porta muffin per farli raffreddare.

Buon appetito e buona domenica a tutte e tutti!

22 mar 2012

Bocconcini di pollo in burro di cacao con santoreggia, dragoncello e semi di senape al porto bianco

Era un po’ di tempo che volevo provare in cucina il burro di cacao, l’avevo sempre immaginato associato al cioccolato, ma dopo aver letto le sue caratteristiche mi son convinto che è un ottimo grasso per molti piatti salati. Innanzi tutto è privo di colesterolo, poi ha un punto di fumo molto alto, il che gli permette di supportare temperature più alte, e poi si conserva a temperatura ambiente per lungo tempo. L’altra sera grazie mi son deciso, ho quindi aperto la mia confezione di burro di cacao Venchi (molto utile il fatto che sia diviso in tante piccolo tavolette che corrispondo all’incirca ad un cucchiaio d’olio) e ho pensato ad una semplice ricetta.  Appena aperto ero a dire il vero un po’ perplesso, guardandolo mi veniva in mente il cioccolato bianco… che non ho mai provato con il pollo, ne ho quindi assaggiato una punta e ho piacevolmente scoperto che era praticamente insapore, quindi adatto a tutte le ricette, mentre il profumo ricorda il cioccolato bianco (dovrebbe esserne uno degli ingredienti principali), ho quindi preso un po’ di santoreggia e dragoncello in terrazzo e mi son messo a preparare il tutto, ho quindi pensato di bagnare il tutto con un po’ di porto bianco e per dare la nota speziata e “croccante” degli ottimi semi di senape.

In un attimo la ricetta era pronta e anche la cottura è stata veramente veloce, in dieci minuti il piatto era bello in mostra di se in mezzo al tavolo, giusto il tempo di scattare le foto e poi siamo passati all’assaggio: Delizioso!!!!!  Dorato, profumato, saporito, morbido dentro, un piatto davvero gustoso da rifare e rifare!

Ecco quindi la ricetta per questi ottimi bocconcini di polpa di pollo in burro di cacao con santoreggia, dragoncello e senape al porto bianco.


Ingredienti per due persone
300 grammi di polpa di coscia di pollo
due tavolette di burro di cacao (6.5 grammi ognuna)
 alcuni rametti di santoreggia
alcune foglie di dragoncello
un cucchiaio di semi di senape
Porto bianco
Sale e pepe.

Tagliare la polpa di pollo, ovvero la coscia disossata,  a bocconcini eliminando l’eventuale grasso in eccesso, quindi far sciogliere il burro di cacao in padella e quando tutto liquido dorarci a fiamma sostenuta i pezzetti di pollo,  abbassare la fiamma, aggiungere un po’ di santoreggia e dragoncello, i semi di senape e bagnare con il porto bianco, far svaporare l’alcol, aggiustare di sale e terminare la cottura per qualche minuto.
Servire al centro del piatto decorando con qualche rametto di santoreggia e un po’ di semi di senape.

Buon appetito a tutte e tutti !

20 mar 2012

Gamberoni saltati con aneto e salsa di ostriche al profumo di lime e cardamomo verde


Quella di oggi è una ricetta veramente semplice da preparare ma vi assicuro ricca di sapori e profumi orientali, la preparo molto spesso, cambiando di tanto in tanto il cardamomo con qualche altra spezia, ma utilizzando sempre come base i gamberi, i cipollotti e la salsa d'ostrica, un liquido denso e scuro che contiene estratto d'ostrica, salsa di soia, zucchero ed è usata per insaporire molti piatti delle cucine orientali; io l'ho già presentata in varie ricette come ad esempio qui. Come sempre ho profumato questo piatto con del succo di lime fresco, che oltre ad aggiungere la giusta acidità apporta il suo caratteristico profumo, ho inoltre usato un ottimo olio extra vergine di oliva siciliano e biologico  e come in molte ricette orientali un cucchiaino di zucchero di canna; a fine cottura ho aggiunto un po' di gambi di prezzemolo che oltre il profumo aggiungono un po' di croccante al cipollotto oltre all'immancabile aneto.

Una ricetta davvero gustosa ricca di profumi e sapori, orientale e mediterranea allo stesso tempo, ecco quindi come prepararla:

Ingredienti per due persone

12 gamberoni
un cucchiaino zucchero di canna
aneto in polvere
un bel cucchiaio salsa d'ostrica
succo di lime
Olio extra vergine di oliva Biologico
un cipollotto rosso

alcuni gambi di prezzemolo
una bacca di cardamomo


Tagliare a pezzetti i gambi di prezzemolo quindi mettere da parte, tagliare a rondelle il cipollotto e farlo andare in padella con alcuni cucchiai di Olio extra vergine di oliva, nel frattempo levare le teste ai gamberoni quindi cuocere le code nella padella con i cipollotti, aggiungere quindi il succo di mezzo lime, la bacca di cardamomo, un cucchiaio abbondante di salsa d'ostrica e un cucchiaino di zucchero di canna, spolverare con un trito di aneto e aggiustare di sale. Far cuocere per alcuni minuti, quindi aggiungere i gambi di prezzemolo precedentemente tagliati e far saltare per ancora un minuto.

Servire al centro del piatto e buon appetito a tutte e tutti.

17 mar 2012

Un ottimo finger food: palline di robiola con uova di aringa, aneto e erba cipollina


Ecco una semplice ricetta per un finger food davvero gustoso. Era un po' di tempo che volevo usare le uova di aringhe, le trovo meno salate e più dolci rispetto alle classiche uova di lompo rosso, ma non trovavo mai una combinazione semplice e veloce da preparare. L'idea all'improvviso, come spesso è nata per caso, stavo sistemando un po' il mio aneto e la mia erba cipollina quando ho pensato che avrei potuto usare quest'ultima con la robiola, e l'aneto che avevo tagliato? mentre ci pensavo mi son venute in mente le uova di aringa, ho cercato di immaginarmi i vari gusti e detto fatto... ho elaborato queste semplici ma saporite palline.

Ho quindi presentato ai miei ospiti questi cucchiaini accompagnandoli con un ottimo Sea Breeze un cocktail a base di vodka, pompelmo e cranberries, loro han molto gradito... e il complimento migliore è stato sentirsi dire che purtroppo non si trovano negli aperitivi nei bar...
Ecco quindi come preparare queste ottime palline per i vostri aperti aperitivi, apericena, slunch, brunch, cippalippa .... dir si voglia :-)

Ingredienti per quattro palline

una confezione di Robiola
uova di aringa qb
un ciuffo di aneto
alcuni steli di erba cipollina.

Con le forbici tagliare a piccoli pezzetti l'ebra cipollina quindi "impastarla" con la robiola, modellare quindi il composto a forma di palline e rotolarlo sulle uova di aringa.  tagliare a pezzetti l'aneto, stenderlo su un tagliere e rotolarci sopra le palline. Sistemare iquest'ultime su dei cucchiai da finger food.

Buon appetito e buon week end a tutte e tutti

15 mar 2012

Il pesce e le spezie orientali: spiedini di salmone, cernia e gamberi al curry Madras



Adoro i piatti in cui il pesce prende profumi e sapori di spezie orientali, in particolare dei vari tipi di curry, li trovo deliziosi, gustosi e validi per ogni occasione; in particolare gli spiedini di pesce sono tra quelli più facili da preparare, gli ingredienti possono essere tra i più vari e perché no servono a far fuori gli avanzi di filetti e tranci che spesso abbondano nei freezer.

Questa volta ho pensato di aromatizzare i miei spiedini con un ottimo Curry Madras, si tratta di curry a base di spezie  varie (chiodi di Garofano, Pepe, Aglio, Curcuma, Peperoncino, Coriandolo, Curcuma, Fieno Greco, Finocchio, Cumino) che ben si adatta proprio alle preparazione a base di pesce. La ricetta è veramente facile da preparare e veloce e i tipi di pesce sono indicativi perché si può usare merluzzo, nasello, palamita, …. Insomma quello che si vuole; io ho optato per delle code di gambero, del salmone che da la parte “grassa e morbida” e per dei filetti di Cernia, per la cottura come spesso mi piace ho usato del porto bianco, ha il giusto carico aromatico e un’acidità contenuta rispetto al marsala, cosa che mi permette di poter aggiungere il succo di lime senza far risultare troppo acido il piatto. IL risultato è stato davvero ottimo: gustoso e speziato, saporito e profumato. Un piatto davvero semplice da preparare e veloce da cucinare, ecco quindi la ricetta:

Ingredienti per due persone ( 4 spiedini )
 
due tranci di salmone
uno o due filetti di cernia (dipende dallo spessore)
una dozzina di code di gambero
mezzo peperone (del colore che preferite)
un po' di porto bianco
il succo di mezzo lime
un cucchiaio di Curry Madras
Sale
Olio evo
erba cipollina


Eliminare la pelle e la lisca dai tranci di salmone, quindi tagliarli a pezzi, tagliare a pezzi della stessa misura anche i filetti di cernia, mettere quindi da parte. Pulire il peperone dai semi interni e tagliarlo a pezzi, prendere gli spiedini e incominciare ad inserire i vari pezzi di pesce, peperone e code di gambero alternandoli.  Versare poco olio in una padella quindi incominciare a rosolare uno spicchio d’aglio e un po’ di erba cipollina tritata finemente, quando prende colore aggiungere gli spiedini ed incominciarli a far andare dai vari lati, dopo alcuni minuti, bagnare generosamente con il porto bianco e il succo di mezzo lime, aggiungere un cucchiaio raso di Curry Madras quindi salare, continuare a cuocere per qualche minuti rigirando gli spiedini e facendo svaporare l’alcool.

Servire al centro dei piatti e buon appetito a tutte e tutti, vicini e lontano!

14 mar 2012

Il barbecue in casa: bistecca di sottofiletto con erbette, miele, salsa di soia, acciuga e succo di limone


Adoro la carne fatta alla griglia su di un bel barbecue, il problema è che nella casa nuova non posso accendere fuochi sul terrazzo altrimenti mi troverei subiti i vicini e dirimpettai in casa, io gli offrirei volentieri una bistecca … ma credo che loro non sarebbero contenti lo stesso …. , non volendo però rinunciare ai piatti sul bbq ho quindi optato per un griglia elettrica, non è certo la stesso caso, ma vi assicuro che se si fa la marinata giusta e si cuoce con un po’ di attenzione si ottiene un ottimo risultato lo stesso.

La ricetta che propongo oggi la preparo molto spesso, il risultato è quello di bistecche che sembrano davvero cotte alla brace, il tutto è dovuto in parte alla reazione di Maillard che avviene sulla superficie della carne (in questo caso) quando portata velocemente a temperature intorno ai 140 / 180 gradi, reazione che avviene tra gli zuccheri (aggiungo sempre un po’ di miele sia per dar consistenza alla marinata sia proprio per contribuire alla reazione) e gli amminoacidi delle proteine creando dei composti  (molecole) responsabili del classico odore e gusto dei vari cibi cotti “alla brace” e dal caratteristico colore bruno della carne cotta sul fuoco, ne ho già parlato varie volte in merito in molte altre mie ricette ma se volete una spiegazione ben più approfondita e chiara vi consiglio questo articolo dell’ottimo Bressanini; il gusto però è dovuto anche alla composizione della miscela della marinata, in particolare grazie alla salsa di soia che apporta una note tostata oltre che il salato. L’idea di usare la salsa di soia insieme alle acciughe e al miele mi è venuta in mente parecchi anni fa, mi trovavo in trasferta in quel di Pittsburgh e visitando un emporio locale ho trovato una boccetta di “gusto affumicato” per bistecche, incuriosita la acquistai e ritornato in Italia la provai immediatamente. La carne prendeva realmente il sapore e il profumo di affumicato. Guardando gli ingredienti notai che quelli principali erano proprio salsa di soia, miele e acciughe. Da quel momento ho fatto vari esperimenti sino ad arrivare alle dosi indicate nella mia ricetta, sono quelle che secondo me, contribuiscono maggiormente al risultato che vi assicuro è ottimo!  Provatela  e vedete che vi darà ottime soddisfazioni! In particolare io poi aggiungo anche un po’ di succo di lime ed erbette che arricchiscono in maniera perfetta il sapore del piatto!  La carne poi se cotta alle giuste temperature risulta morbida e si scioglie davvero in bocca.

Ecco quindi come preparare questo ottimo barbecue casalingo senza fiamme:




Ingredienti per due persone:

due bistecche di sotto filetto di circa 300 g ognuna

per la marinata:
Olio extra vergine di oliva
vino rosso secco
un cucchiaio di miele
succo di mezzo lime
due acciughe sottolio
salsa di soia
erbette varie (menta, basilico, santoreggia, dragoncello, prezzemolo)


Preparare la marinata versando in una ciotola alcuni cucchiai d’olio di oliva, un po’ di vino rosso secco, due cucchiai di salsa di soia, le due acciughe sottolio facendole a pezzetti, un cucchiaio di miele, le erbette  e il succo di mezzo lime, mescolare per bene, quindi aggiungere le dette di carne, far bene bagnare con la marinata e lasciar riposare per almeno un’ora.
Passato il tempo accendere la griglia elettrica e quando a temperatura sistemarci sopra le due fette di carne, durante la cottura spennellare di marinata la carne aiutandosi con un pennello da cucina (vedi foto sopra). Cuocere in base all’altezza delle fette, nel mio caso una decina di minuti, oppure verificare con un termometro quando al centro dell’interno della fetta di carne si saranno raggiunti i 55 / 58 gradi.
Servire al centro del piatto aggiungendo alcuni ciuffetti di erbette per decorazione e a piacere un po’ di grani di sale grosso integrale affumicato.

Buon appetito a tutti e tutte.

13 mar 2012

Carne dolce carne: scaloppina di vitellone al grano saraceno e liquore Strega


Quando ho pensato a questa semplice ricetta mi è subito venuto in mente che poteva quasi sembrare un cocktail.... avevo acquistato delle fettine di vitellone da fare come scaloppine però ero alla ricerca di un gusto particolare, diverso, .... ho aperto il cassetto delle spezie  ma non trovavo l'ispirazione giusta, poi mentre mi preparavo un aperitivo ho visto la bottiglia di Liquore Strega e mi son detto: "perché non provare?" ero attirato dai sui profumi e aromi dolci che richiamano zafferano, menta, agrumi, spezie.  Ho penato che avrei potuto controbilanciare un po' la dolcezza con qualche goccia di angostura bitter, e per un gusto un po' particolare e "rustico" ho optato per dell'ottima farina di grano saraceno, poi ho dato un po' di colore e sapore "resinoso" con della maggiorana fresca.

Il risultato? davvero strabiliante, un gusto particolare per la carne con un richiamo dolce e speziato, ma davvero saporita, da rifare sicuramente!


Ingredienti per due persone

300 grammi di fettine di vitellone per scaloppina
100 grammi di farina di grano saraceno
alcuni rametti di maggiorana
Burro Chiarificato
un bicchierino di liquore Strega
Angostura bitter (poche gocce) 
Sale e pepe bianco


Passare le fettine di carne per scaloppine nella farina di grano saraceno, far fondere un po’ di burro chiarificato, circa un cucchiaio,  in padella antiaderente quindi incominciare a farci andare le scaloppine, dopo un minuto girarle e continuare la cottura, quindi salare e aggiungere  la maggiorana, il liquore strega e alcune gocce di angostura, far quindi  svaporare l’alcol del liquore.
Servire al centro del piatto, pepare a piacere con pepe bianco, decorando con alcuni rametti di maggiorana.

Buon appetito a tutte e tutti..

12 mar 2012

Insalata di nervetti di vitello con noci verdi in agrodolce e prezzemolo riccio


Chi mi segue da più tempo si sarà accorto che pubblico molto spesso ricette a base di carne utilizzando come taglio il cosiddetto quinto quarto, ovvero le frattaglie.  Adoro queste carni spesso discriminate e relegate ad un ruolo di basso livello, invece si possono preparare un numero pressoché infinito di piatti davvero gustosi e saporiti. Nelle frattaglie, probabilmente a torto, si fanno spesso rientrare anche i nervetti, ovvero le i tendini e la cartilagini del vitello e del manzo bollite e vendute nelle macellerie; li trovo molto gustosi e si prestano a numerose preparazioni per così dire “in insalata”.  Questa volta ho optato per una preparazione semplice ma davvero ricca di sapore, li ho abbinati a delle ottime noci verdi in Agrodolce  il loro gusto particolare si sposa in maniera perfetta con nervetti, e il retro gusto agrodolce amalgama il tutto in maniera ottima. Per dare un po’ di colore ho poi optato per un po’ di prezzemolo riccio, se non lo trovare potete usare il classico prezzemolo, vi consiglio però di coltivarlo in un vaso, è semplice da far crescere e oltre ad essere saporito è anche molto decorativo.
Ecco quindi la semplicissima ricetta per questa insalata di nervetti davvero deliziosa:

Ingredienti per due persone

200 grammi di nervetti
4 noci verdi in Agrodolce
alcuni ciuffi di prezzemolo riccio
Sale e pepe
Olio evo


Tagliare a pezzetti le noci  in agro dolce quindi versarle in una ciotola (boulle) capiente abbastanza per tutti gli ingredienti, aggiungere i nervetti, tritare parte del prezzemolo riccio ed aggiungerlo agli altri ingredienti quindi condire con un buon olio extra vergine di oliva, pepe e sale.  Servire al centro dei piatti e decorare con un ciuffo di prezzemolo riccio.

Buon appetito a tutte tutti e buona settimana!

10 mar 2012

Le insalate: rucola, noci, pomodori secchi e robiola


Ogni tanto mi piace curiosare indietro nel blog, in cinque anni e mezzo ho pubblicato oltre 700 ricette e lo ammetto alcune me le sono anche dimenticate, così per non correre il rischio di pubblicare dei doppioni do sempre un’occhiata; curiosando tra tutte le ricette mi son accorto che ho pubblicato, pur preparandole spesso e ogni volta diverse, ricette di insalate. Ho quindi pensato che fosse venuto il momento di rimediare a questa mancanza incominciando con un semplice ricetta ma davvero gustosa, saporita e profumata. Il leggero pizzicore della rucola e delle noci si sposa benissimo con il gusto saporito dei pomodori secchi, mentre la robiola amalgama il tutto al palato rendendo piacevole e gustosa l’insalata.

Una ricetta veloce e semplicissima da preparare, per un un’insalata ricca e gustosa che nelle giuste dosi può diventare anche un ottimo secondo. Ecco quindi la ricetta:

Ingredienti per due persone:

due mazzetti di rucola
una dozzina di noci
una decina di pomodori secchi
una confezione di robiola
sale
olio extra vergine di oliva


Lavare per bene la rucola ed asciugarla, tagliare la robiola a cubetti e i pomodori secchi a metà, sgusciare le noci.  Unire il tutto in una ciotola e condire con olio extra vergine di oliva, ideale quello ligure non troppo forte, e salare a piacere.  Mescolare e servire al centro dei piatti.

Buon appetito e buon week end a tutte e tutti.

8 mar 2012

Variazioni sulla cucina ligure: La buridda di totani con piselli e senape nera


Era un bel po' che non preparavo una buridda, un tipico piatto ligure a base solitamente di seppie, lo avevo persin postato parecchio tempo fa qui diciamo agli albori del blog oltre cinque anni fa ... (mi scuso ma all'epoca scattavo le foto con il cellulare e venivano come venivano ..), beh non è con son cinque anni che non la preparo ... però qualche mese certamente si, questa volta però ho voluto un po’ modificare la ricetta innanzi tutto invece che le seppie ho usato i totani, da buon genovese erano in offerta …, inoltre  ho deciso di aromatizzarlo con dei semi di senape nera biologica, li trovo deliziosi e molti aromatici, e poi ogni volta che li vedo così piccoli come sono mi viene in mente quel che passo che recita “Se avreste fede quanto un granello di senape …” ecco penso che la maggior parte delle persone se va bene non hanno mai visto un seme di senape e alcuni, purtroppo, pensano pure che la seme è un liquido denso …. che vendono ai supermercati.

Tornando alla ricetta dicevo che ho scelto di aromatizzarla con dei semi di senape per darli quel carattere un po’ “frizzantino” che deve avere, d'altronde a Genova si dice “è scoppiata una buridda” per dire quando son nate discussioni che quasi sfociano nello scontro, anzi spesso ci finiscono proprio…  Il risultato finale è stato davvero perfetto, il frizzante c’era ma non era ne forte ne piccante, perfetto anche perché il sentore leggero e lontano di senape si è davvero ben amalgamato con gli altri ingredienti, e alla fine abbiam pure preparato dei crostini di pane per fare puccetta nell’ottimo brodo sugo rimasto.  Ecco quindi la ricetta per preparare questa ottima e particolare zuppa di pesce, la buridda di totani.

Ingredienti  per 4 persone

Un chilo e mezzo circa di totani di medie dimensioni.
4 cucchiai Passata di pomodoro
300 gr di piselli
un pizzico di zafferano
1 cipolla bionda
1 spicchio d'aglio
Brodo di verdure
Un cucchiaio di semi di senape nera biologica
prezzemolo tritato fresco
un bicchiere di vino bianco secco (Vermentino, Pigato, Bianchetta)
Olio extra vergine di oliva
1 acciuga sotto sale
sale

Pulire bene i totani eliminando le viscere e il becco e levando la pelle, se sono medi come i miei (vedi foto) separare solamente i tentacoli dalla testa, altrimenti se più grandi tagliarli a pezzi medi.

Tritare finemente al cipolla e farla rosolare con un po’ d’olio insieme all’aglio e l’acciuga sotto sale. Appena incominciano a prendere colore aggiungere i totani e farli andare qualche minuti, bagnare con il vino bianco e far sfumare,  quindi aggiungere la passata di pomodori, i semi di senape nera e coprire con il brodo di verdure caldo, aggiungere il vino rimasto, alcuni pistilli di zafferano, aggiustare di sale e cuocere a fuoco medio per una mezzora circa. Passato il tempo aggiungere i piselli sgusciati e cucinare per altri dieci minuti circa. Spolverare generosamente con il prezzemolo tritato e cuocere ancora per un minuto.

Servire nelle ciotole e accompagnare eventualmente con dei crostini di pane.

Buon appetito a tutte  e tutti e auguri a tutte le donne del mondo, in particolare alla mia regina e alla mia piccola principessa (Fra e Ginevra).

6 mar 2012

Il viola: torta di formaggio fredda ai frutti di bosco - The purple Cheese Cake


In questi giorni di breve anticipo della primavera nella piccola casa ci è venuta voglia di colore, sarà perché in giro si vedevano le primule dai mille colori e le bellissime viole, proprio da quest’ultime che hanno affascinato la piccola principessa Ginevra ho pensato di preparare qualcosa che richiamasse quel colore.  Ho chiesto a Ginevra cosa avrebbe voluto di buono di color viola e lei mi ha subito risposto “Una torta!”. Mi son messo quindi a pensare come avrei potuto preparare una torta con un colore che tendesse al viola senza usare coloranti …  non mi veniva in mente nulla anche perché pensavo alle classiche torte da forno, poi  quasi per caso ho visto i mio nuovo passa verdure elettrico e il suo manico proprio color viola mi ha fatto venire in mente come avrei  fare una torta viola! Avrei passato un misto di frutti di bosco in modo da ottenerne la polpa senza la buccia e i semi e avrei quindi usato il succo per colorare e dare gusto e profumo ad una torta di formaggio fresca, una variante della classica cheese cake americana. Per renderla un po’ più leggera ho pensato di usare della ricotta al posto del formaggio, e devo dire che è stata davvero una scelta azzeccata, la torta è risultata morbidissima, quasi un gelato, davvero saporita con profumi di fiori e fragole, e pensare che ho usato dei frutti di bosco surgelati ….  Immagino  con quelli freschi come verrà.
Ecco quindi la semplice e veloce ricetta per preparare questa ottima torta di formaggio fresca, colorata come le viole che annunciano la primavera:


Ingredienti (circa otto porzioni)

500 grammi di frutti di bosco (mirtilli, more, fragole, lamponi, cranberry)
270 grammi di ricotta ( 3 confezioni)
150 grammi di biscotti tipo gallette
125 grammi di zucchero
200 ml di panna fresca
80 grammi di burro
un po' di burro per lo stampo
4 fogli di colla di colla di pesce ( gelatina )
latte
 
Sbriciolare i biscotti in un robot da cucina, quindi trasferire in una boulle unire il burro fuso e un cucchiaino di zucchero e amalgamare per bene. Imburrare una tortiera da 24 cm col bordo apribile e versarci il composto di biscotti, quindi spianarlo per bene,  cuocere quindi in forno caldo a 170 gradi per dieci minuti.
Passare i frutti bosco nel Passi, il passa verdure della Ariete, in modo da ottenerne il succo eliminando le bucce e i semi, quindi aggiungere al succo la ricotta e lo zucchero e  mescolare per bene; Far ammollare la gelatina in acqua fredda, quindi strizzarla, intiepidire poco latte (un terzo di bicchiere), levarlo dal fuoco e scioglierci dentro la gelatina, versare nel composto di frutti di bosco e ricotta e mescolare per bene. montare la panna ed aggiungerla al composto mescolando delicatamente dal basso verso l’alto.  Versare quindi il composto ottenuto nella tortiera sulla base di biscotto, riporre in freezer per un paio d’ore. Levare quindi dal freezer almeno una decina di minuti prima di gustarla.
Buon appetito a tutte e tutti con questa fantastica torta.

5 mar 2012

La carne cruda: tartare di vitello con pomodori ciliegini semi secchi e ananas


 
Questa ricetta semplice e veloce da preparare nasce da un'idea che da un po’ di tempo mi frulla per la mente cioè abbinare alcuni frutti alla carne o al pesce, in particolare trovo che l’ananas tra quelli che di più si presta a questi tipi di abbinamento, già in passato avevo fatto qualcosa come nel caso degli spiedini di manzo ananas e salsa di soia, oppure come nel caso degli spiedini di barracuda e ananas, questa volta invece ho optato per una tartare, dello sottofiletto di vitello a crudo insieme all’ananas, ho pensato quindi di aggiungere degli ottimi pomodori ciliegini semisecchi per dare più “rotondità e morbidezza” al gusto. Una ricetta davvero semplice e forse un po’ particolare ma vi assicuro gustosissima. Vediamo come l’ho preparata:

Ingredienti per due persone

200 grammi di sotto filetto di vitello
una decina di pomodori ciliegini semisecchi
due fette di ananas fresco
sale e pepe
olio evo
succo di lime (o di limone)

Tagliare a cubetti le fettine di ananas, metterle in una ciotola capiente e coprire con del succo di lime, oltre a dar profumo e acidità impedirà all’ananas di annerire. Tagliare con la punta del coltello il sotto filetto di vitello in tanti piccoli pezzi e aggiungere nella ciotola, scolare dell’olio in eccesso i pomodorini, tagliarli a metà e aggiungerli nella ciotola, condire il tutto con olio evo e sale, aggiungere quindi una grattata di pepe bianco fresco. Mescolare per bene e servire al centro dei piatti aiutandosi con un coppa pasta.

Buon appetito e buona settimana a tutte e tutti!

2 mar 2012

Formaggio fresco Linea Osella alla piastra con pesto rosso di pomodori secchi, capperi e basilico fresco

L'altra sera aprendo la confeziona dell'ottimo formaggio fresco Linea di Osella mi sono accorto che la carta interna recitava il seguente invito "provala anche calda", incuriosito ho subito pensato "perché no?" e mi son messo a pensare come sarebbe stata calda, subito avevo il timore che si sarebbe sciolto troppo, così ne ho tagliato un piccolo spicchio e l'ho cotto in padella secondo i tempi indicati, ho quindi potuto verificare che non si era assolutamente sciolto, anzi la crosticina esterna creava un ottimo contrasto al palato con la parte più cremoso interna e soprattutto il gusto era ottimo! Ho quindi cercato di immaginarmi un buon accompagnamento e alla fine ho optato per un pesto rosso a base di pomodori secchi, capperi, basilico, quasi un'eresia per noi genovesi che come pesto consideriamo solo il nostro Pesto l'unico pesto possibile, vi assicuro però che anche questo pesto è davvero gustoso e adatto a moltissime preparazioni, la ricetta mi era stata data tantissimi anni fa durante una trasferta in sicilia da un ristoratore di un paesino vicino a Palermo.
Detto fatto ho preparato il tutto e in un battibaleno il piatto era pronto, la prova assaggio ha dato un ottimo risultato visto che anche la piccola Ginevra ha divorato il su spicchio.
L'abbinamento tra il formaggio fresco ma cotto, cremoso e "croccante" insieme e il pesto rosso, gustoso, saporito e profumato è risultato davvero perfetto, un piatto semplice e veloce da preparare che consiglio a tutti. Ecco quindi la semplicissima ricetta:


Ingredienti per due persone

Una confezione di formaggio fresco Linea di Osella
un cucchiaio di capperi di pantelleria sotto sale
una decina di pomodori secchi
una decina di foglie di basilico
Olio extra vergine di oliva
Sale
un peperoncino

Iniziare preparando il pesto rosso, in un bicchiere frullare con il frullatore a immersione, o in un robot da cucina, i pomodori secchi, le foglie di basilico, i capperi avendo cura di averli sciacquati prima dal sale grosso, il peperoncino (a piacere), una presa di sale e uno o due chucchiai d'olio extra vergine.
Mettere sul fuoco una padella antiaderente e quando risulterà calda, adagiarci sopra il formaggio fresco spostandolo di tanto in tanto con una spatola di legno. Cuocere circa due minuti per parte.
Tagliare il formaggio in 4 spicchi e sistemare al centro del piatto, coprirlo con il pesto rosso e decorare con un po' di pesto rosso a lato e alcune foglie di basilico.

Buon appetito a tutte e tutti

101 motivi per cui è veramente bello vivere a Genova


Tempo fa ricevetti via mail questo elenco di motivi per cui è veramente bello vivere a Genova, subito non gli diedi molta importanza, poi alcuni giorni fa, facendo pulizia nella posta, mi è ricapitata tra le mani la mail e leggendola e rileggendola ho trovato questi "buoni motivi" davvero belli e azzeccati, ho quindi deciso di condividerli con tutti e pubblicarli, alcuni forse non saranno "comprensibili" per i non genovesi, vi assicuro però che rappresentano perfettamente il nostro carattere.

01. Una città che non sarà mai una metropoli, per fortuna.

02. Avere mare e monti a distanza di 30 minuti, forse anche meno.

03. Non conoscere il concetto di nebbia.

04. La “focaccia” calda a tutte le ore.

05. Il cielo terso che abbaglia gli occhi nelle giornate ventose.

06. Il silenzio irreale che si gode dalla cima della Lanterna.

07. I colori dell’orizzonte dopo una violenta burrasca.

08. La cucina genovese, che riesce ad essere ricca con quasi niente.

09. “Belìn”, questo nostro intercalare onesto, melodioso e mai volgare.

10. Il mare, ovunque.

11. Il centro storico più grande d’Europa.

12. Il centro storico più grande d’Europa, che non è una bomboniera
per turisti distratti, ma un luogo veramente abitato e vissuto.

13. Il centro storico più grande d’Europa con i suoi colori, la sua
luce, le sue ombre, i suoi odori (non sempre gradevoli).

14. Il centro storico più grande d’Europa, con un tale miscuglio di
stili e architetture …. che gli abusi edilizi passano quasi
inosservati !

15. Il centro storico più grande d’Europa, il cui ventre marcio ti
emoziona anche quando dovresti incazzarti.

16. I Palazzi dei Rolli, patrimonio dell’Umanità.

17. La medaglia d’oro per la Resistenza.

18. Avere inventato la Repubblica alcuni secoli prima della
Rivoluzione Francese.

19. Il Genoa e la Sampdoria.

20. La Sampdoria e il Genoa (par condicio)

21. Avere inventato la Banca …. ma di questa invenzione non so quanto
abbiamo da vantarci ….

22. Trentatré chilometri di costa .… che per andare da Voltri a
Capolungo devi marcare ferie !

23. Il vento di tramontana che d’estate benedici perché non sopporti
la “maccaja”. ( Umidità )

24. Il vento di tramontana che d’inverno maledici perché ti taglia la faccia.

25. Le fessure blu cobalto del cielo tra le case dei “caruggi”. ( I Vicoli )

26. La colazione “alla genovese” con la “fugassa” (Focaccia) pucciata
nel caffelatte.

27. I contrasti tra quartieri “bene” e quartieri “degradati”.

28. Portare la tua nuova amica a “vedere la città dall’alto”

29. Piazza dell’Amor Perfetto.

30. Sfrecciare sul lungomare con la Vespa.

31. Gli autobus che si inerpicano anche sulle strade più assurde.

32. “Le donne di Genova, che ridono tra i denti” (Francesco Baccini).

33. Le donne di Genova, che parlano come “camalli” anche quando hanno
l’aspetto da nobildonne …. e troviamo tutto ciò molto attraente !

34. Le donne di Genova, che sembra sempre che ce l’abbiano solo loro

35. Le donne di Genova, che sembra sempre che ce l’abbiano solo loro
…. anche quando sei il loro amante/ fidanzato / marito da dieci anni !

36. Un gatto che scruta il mondo dalla fessura di una persiana verde.

37. Le pietre del Medioevo fianco a fianco con la Modernità.

38. Poter fare il bagno in mare ad ottobre come se fosse la cosa più
normale del mondo.

39. Boccadasse, di giorno e di notte sempre affascinante.

40. Vedere da Via XX il vessillo della città sventolare con orgoglio
sulla Torre Grimaldina.

41. Scoprire angoli della città che non hai mai notato per vent’anni
anche se sono sempre stati lì, sotto il tuo naso, da sempre.

42. Appisolarsi sulla spiaggia senza nessuno che ti rompa le scatole
per sloggiarti.

43. I possenti leoni della cattedrale di San Lorenzo, che non sembrano
per nulla cattivi, ed infatti sono diventati i “cavallucci” più amati
dai bambini.

44. Il “pesto”, che ci offendiamo se gli altri lo copiano, anche se
sappiamo benissimo che oramai lo fanno cani e porci.

45. La vista da Capo Santa Chiara, che vengono le vertigini da tanto
che sei a strapiombo sul mare.

46. I chilometri di ringhiere di ghisa che hanno vissuto mille
stagioni e sono sempre lì, con quel colore indefinito, con quel colore
“un po’ così” .

47. La metropolitana più corta del mondo, che se fossimo in America
sarebbe già diventata un’attrazione tipo Disneyland.

48. Il piacere delle birrerie con i tavolacci di legno che hanno visto
passare generazioni di ragazzi.

49. Inforcare gli occhiali da sole 365 giorni all’anno (o quasi).

50. L’enorme basilica di Carignano, fatta costruire da una famiglia
nobiliare per puro “dispetto” verso i “vicini di casa”.

51. Salire in 10 minuti per “bricchi” ( Montagne attorno a Genova ) e
trovarsi fuori dal mondo.

52. Salire in 10 minuti per “bricchi” ( Montagne attorno a Genova ) e
trovarsi dentro una calda osteria.

53. I veri genovesi …. Quelli che “una parola è poco, ma due sono già troppe” !

54. I veri genovesi, così “chiusi” e così grandi di cuore.

55. Ammirare dai Magazzini del Cotone l’arco del porto al tramonto.

56. Il mare grigio d’ardesia disteso sotto il Belvedere di Castelletto.

57. I mille locali della “movida”: piccoli, caldi e non troppo rumorosi.

58. Sentire i nostri vecchi parlare in dialetto e riuscire a capire
quello che dicono (più o meno).

59. Portare in giro per il mondo il nostro animo sinceramente “antipatico”.

60. Archivolti, antri, colonne, cancelli …. Una città rompicapo,
sempre uguale e sempre diversa.

61. I circoli della “pétanque” ( Boccie ) a Sampierdarena, nemmeno
fossimo in Provenza !

62. Tirare fuori il cappotto dall’armadio solo poche settimane all’anno.

63. Centomila muri scrostati dal tempo.

64. Gli slip e i reggiseni stesi sulle facciate delle case, che ti
chiedi con curiosità di chi saranno ….

65. L’aperitivo delle 19, che non è stato inventato a Genova, ma ci
piace credere che sia così.

66. L’aperitivo delle 19 d’estate, con la brezza che ti asciuga il
sudore di una giornata in spiaggia …. e sei sempre a 10 minuti da casa
….

67. Il selciato e le mura delle “creuze”, immutate nei secoli dei
secoli, mentre oggi le case nuove vanno in malora dopo pochi anni.

68. Le strambe declamazioni di Melina Riccio che puoi leggere anche
sui cassonetti della rumenta (Spazzatura).

69. Prendere in giro i “padani” per le code che si devono sorbire in
autostrada per raggiungerci.

70. La Notte Bianca, dove bisogna farsi largo tra la folla col “machete”.

71. La presenza e il ricordo di De André in ogni angolo della città vecchia.

72. Il “pandolce” …. che non è mica fatto d’aria come quella roba da milanesi !

73. La spruzzata di neve a gennaio che paralizza la città e fa subito
chiudere le scuole di ogni ordine e grado nemmeno vivessimo al Polo
Nord.

74. Il “mugugno”, ( Lamentarsi ) che almeno questo non costa nulla.

75. Il “mugugno”, ( Lamentarsi ) che è diventato il nostro sport preferito.

76. Il misto “torte di verdura” servito in trattoria.

77. La collana di perle delle nostre “brave ragazze”, che poi è la
stessa delle loro madri, delle madri delle loro madri, ecc. ecc.

78. Gli spazi sprecati nel bel mezzo della città, che ti chiedi
sconcertato come sia possibile.

79. La “farinata” …. semplicemente geniale !

80. La Sopraelevata, che in effetti bruttina lo è, ma se non ci fosse
la città rimarrebbe spezzata in due.

81. La Sopraelevata, che in effetti bruttina lo è …. ma che vista ragazzi !

82. Il cartello arrugginito “città denuclearizzata” che ti accoglie
quando torni a casa dalle Riviere.

83. Prendere la granita a Castelletto, anche quando non fa caldo.

84. Indicare educatamente ad un turista la strada per uscire sano e
salvo dai caruggi.

85. Far capire ad un turista che non esiste solo l’Acquario (impresa
molto più difficile).

86. Riuscire a perdersi nei vicoli …. nemmeno fossimo noi i turisti !

87. “Genova è un’idea come un’altra” (Paolo Conte)

88. Le nostre brutture … che solo noi genovesi abbiamo il diritto di
parlarne male !!!

89. La coloratissima “urban art” di Piazzetta Faralli.

90. La storica funivia a cremagliera di Granarolo.

91. La musica ovattata che sale dai locali e dai baretti incastrati in
mezzo agli scogli.

92. I concerti della BuBu Band ballando sui tavoli

93. Ammirare la città dall’alto quando si torna a casa con l’aereo.

94. I colori, i suoni, il caos del vecchio Mercato Orientale.

95. Leggere 10 gradi sul termometro nelle mattine d’inverno e
mugugnare che “fa freddo”.

96. Leggere 10 gradi sul termometro nelle mattine d’inverno, arrivare
a 20 gradi a mezzogiorno, e mugugnare che “fa caldo”.

97. Leggere 10 gradi sul termometro nelle mattine d’inverno, arrivare
a 20 gradi a mezzogiorno …. e ti vien voglia di fare qualsiasi altra
cosa tranne che lavorare !

98. “Che Genova non è mai una cosa sola. Ma sempre due cose assieme, o
tre, o quattro. Sempre, in ogni suo luogo, circostanza e anima”
(Maurizio Maggiani)

99. Genova, che non ammette mezze misure: o si odia, o si ama.

100. Trovarsi in qualunque punto di Genova e pensare che viviamo nella
città più bella del Mondo, anche quando per mille motivi ci fa
“arraggià” (Arrabbiare).

101. Genova va semplicemente pubblicizzata così, coi suoi pregi ed i
suoi difetti unici al mondo, basta solo saperlo fare e pulirla un po’.
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