30 apr 2007

ZenaCamp 2007: Ecco alcune foto dal BarCamp genovese









Ecco alcune foto del mitico ZenaCamp, ne ho fatte circa un centinaio ma metterle tutte in un post era un po' difficile... a breve pubblico un post con un breve resoconto.
se volete comunque le mie foto sono a disposizio

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26 apr 2007

La ricetta dei piccoli polpi (polipetti) affogati nel pomodoro con i piselli


Questa ricetta l’ho preparato sabato scorso, ma solo oggi riesco a postala….
I polipetti affogati sono un classico un po’ in tutte le cucine di mare, dalle nostre parti normalmente si preparano in questa maniera sia i polipetti che i moscardini, attenti a non farvi fregare quando comprate i polipetti, questi hanno due righe di ventose mentre i moscardini ne hanno una sola.
La ricetta è molto semplice e abbastanza veloce, io la considero un piatto completo, perché la presenza del pomodoro e dei piselli la rende bella corposa; per i più golosi consiglio di fare scarpetta nel sughetto…

Ingredienti (x 4 persone)
 
1 kg di Piccoli Polpi (polipetti)
Olio extra vergine di oliva
½ cipolla tritata
1 spicchio d’aglio
2 foglie di alloro
1 bicchiere di vino bianco secco
400 g di pomodorini
300 gr di piselli fini
Sale & Pepe

Tagliare i pomodori a cubetti, schiacciare l’aglio (normalmente io uso la parte piatta del coltello per farlo) e far andare il tutto in una casseruola insieme alla cipolla, le due foglie di alloro e due cucchiai di olio extra vergine di oliva per alcuni minuti a fiamma moderata. Aggiungere quindi i polpi puliti (se vi riesce fateli pulire dal pescivendolo, altrimenti basta che gli giriate la testa e li pulite dentro, levando anche gli occhi e il becco). Alzare la fiamma per alcuni minuti in modo da far arricciare i tentacoli dei polpi, abbassare quindi la fiamma, aggiungere il vino bianco e lasciar cuocere per dieci minuti senza coperchio, aggiungere quindi i piselli, poi sale e pepe a piacere (non esagerare con il sale), rimescolare con un cucchiaio di legno e cuocere per altri 10 – 15 minuti.
Sistemare al centro del piatto versando anche un po’ del sughetto, la scarpetta in questo caso è sicuramente permessa e incoraggiata dal Galateo…
ps del 17 febbraio 2009

ho notato che negli ultimi tempi questa ricetta è stata tradotta più volte con google, quindi per semplificare la ricerca la posta con la stessa traduzione... se qualcuno la comprende ...


La receta de los pequeños pulpo (pulpo) se ahogó en salsa de tomate con guisantes

Los pólipos son un clásico ahogó un po 'en todas las cocinas del mar, de nuestras acciones normalmente se preparan de esta manera es que el pulpo pulpo rizado, cuidado de no frotar cuando compra el pulpo, que tienen dos filas de ventosas, mientras que el rizado el pulpo tiene uno.
La receta es muy simple y muy rápido, yo lo veo como un plato, porque la presencia de tomate y los guisantes, es bastante sólida, para los más glotones en el zapato de salsa ...

Ingredientes (4 personas):

1 kg de los pequeños el pulpo (Octopus)
Aceite de oliva virgen extra
½ cebolla, picada
1 diente de ajo
2 hojas de laurel
1 vaso de vino blanco seco
400 g de tomates 300 gramos de guisantes para
Venta y Pepe

Cortar los tomates en cubos, aplastar el ajo (yo por lo general utilizan la plana del cuchillo para ello) y obtener el conjunto en una cacerola junto con la cebolla, dos hojas de laurel y dos cucharadas de aceite de oliva virgen extra durante unos pocos minutos a calor moderado. Luego se agrega el pulpo limpiar (si es que puede hacer que se limpian por la pescadería, o simplemente que el giriate la cabeza y dentro de ellas limpias, levando también los ojos y el pico). Encienda el fuego durante varios minutos con el fin de abarquillamiento los tentáculos del pulpo y, a continuación, bajar el fuego, añadir el vino blanco y cocine a fuego lento durante diez minutos sin la tapa, a continuación, añadir los guisantes y, a continuación, sal y pimienta al gusto (no exagerar con la sal), revolviendo con una cuchara de madera y cocinar por otros 10 - 15 minutos. Coloque el centro del plato vertiendo un poco "de la salsa, el zapato en este caso es permitido y alentado por el Protocolo ...

24 apr 2007

ZenaCamp il BarCamp genovese!

Era l'ora! finalmente anche a Genova arriva il BarCamp, si terrà il 28 Aprile a Palazzo Ducale, nella centralissima piazza De Ferrari, e il nome scelto è proprio ZenaCamp.



Io l'ho saputo dal blog di ricir, per ora ci sono circa 200 iscritti, quindi un ottima occasione di incontro tra blogger genovesi e non.

Io ci sarò sicuramente! se qualcuno di voi ha intenzione di partecipare lasci un fischiommento (un fischio a forma di commento)

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20 apr 2007

La ricetta del nostro Cuscus (Cous Cous) vegetariano con salsa di avocado (guacamole)


Appena arriva la primavera, beh qua sembra più estate…., uno dei più tipici tormentoni nella Piccola Casa è: quando facciamo un po’ di Cuscus. In particolare il tormentone riguarda una versione di cuscus alle verdure condita con un salsa a base di Avocado (Persea americana) il Guacamole.
è un piatto completo che può essere preparato con anticipo e mangiato sia caldo che freddo (a mo di insalata di riso), inoltre il Guacamole gli da un profumo e un gusto particolarmente fresco e “tropicale”.
La preparazione non è particolarmente complessa ma porta via un po’ di tempo, normalmente io e la Fra ci dividiamo i compiti; conviene quindi prepararne un po’ di più per mangiarlo anche la sera seguente. Un buon compromesso (quello che di solito seguiamo noi) è quello di usare il cuscus precotto, quello delle scatole tanto per intenderci, l’incocciamento è sicuramente più poetico e più gustoso ma è un lavoro particolarmente laborioso e porta via un sacco di tempo.
Ingredienti (x 5 piatti abbondanti)

Per il Cuscus (o Cous Cous)
350 gr di Cuscus precotto
2 bicchieri di acqua
1 noce di burro
2 cucchiai di olio extra vergine di oliva
Sale
Per le verdure
1 Peperone
1 cipolla
1 melanzana

6 zucchini piccoli
1 confezione di fagioli lessati
3 pomodori ramati

Per la salsa Guacamole
1 Avocado
2 scalogni tritati
1 lime
I pomodoro ramato
1 peperoncino
Sale & Pepe

Tagliare a cubetti la melanzana, il peperone e 4 zucchini e la cipolla, farli quindi rosolare in una padella, con poco olio di oliva, per una decina di minuti, aggiungere quindi il sale e continuare a cuocere a fuoco basso per 5 minuti. Tagliare quindi a pezzetti i 3 pomodori e le due zucchine rimanenti, serviranno come condimento crudo del cuscus.
Per preparare il cuscus precotto, normalmente la ricetta è la seguente: mettere a bollire i due bicchieri di acqua salata in una casseruola, togliere quindi dal fuoco e versare il cuscus. Aggiungere i duce cucchiai di olio e mescolare. Lasciare quindi gonfiare per 5/7 minuti, quindi aggiungere il burro. Sgranellare con una forchetta per staccare bene i grani di cuscus. Mescolando sempre, riscaldare a fuoco basso per un minuto. versare quindi in una grande boulle il cuscus appena preparato ed aggiungere i cubetti di verdure scottate in padella insieme a quelle tagliate e lasciate crude, aggiungere quindi i fagioli lessati.
Per preparare la salsa guacamole, aprire a metà l'avocado, eliminare il nocciolo, quindi aiutandosi con un cucchiaio estrarre tutta la polpa e versarla nel bicchiere per il frullatore a immersione, aggiungere quindi il succo di 1 lime (oltre al gusto fresco, impedirà all'avocado imbrunire), aggiungere quindi un cucchiaio d'olio, il peperoncino, lo scalogno tritato, il pomodoro ed aggiustare di sale e pepe. Frullare quindi il tutto per alcuni istanti.
A questo punto aggiungere la salsa al cuscus e rimescolare per bene il tutto. Portare in tavola e buon appetito, per presentare il cuscus nei piatti in modo un po' diverso ci si può aiutare con un coppa pasta (o coppapasta ?)come nella foto.

Se ti interessano altre ricette per degli ottimi primi CLICCA QUI

17 apr 2007

Club del Wok: la ricetta delle Bietole (biete) semplici

La mia non vuol essere una provocazione ma semplicemente una costatazione, ovvero gli attrezzi, o anghesi dir si voglia, possono essere utilizzati con profitto anche nelle preparazioni più semplici; io utilizzo molto spesso il (o lo ?) Wok proprio per queste preparazioni, è grande e maneggevole, e quindi viene benissimo per la cottura delle verdure, anzi secondo me, la cottura delle vetture nel Wok, proprio per la sua forma, permette il mantenimento di maggiori proprietà nutrizionali, nel caso di questa veloce ricetta per le Bietole, la cottura è quasi una via di mezza tra la cottura normale e la cottura a vapore, io non aggiungo acqua, si forma da sola, ed evaporando cuoce via via le foglie di bietole soprastanti. Non aggiungendo acqua, la maggiora parte dei nutritivi idrosolubili (come ad esempio alcune vitamine) rimangono maggiormente legate alle foglie delle bietole, e la cottura a fuoco basso ne evita la denaturazione (come nel caso delle proteine). Quindi ecco la mia ricetta semplice e veloce per il Club del Wok: La Bietole.

Ingredienti:
Bietole (3 o 4 mazzi)
Sale

Lavare per bene le foglie delle bietole, tagliando eventualmente la parte più dura dei gambi.

Sistemarle dentro il wok e incominciare a cuocere a fiamma moderata, girandole ogni tanto in modo da evitare che si attacchino alle pareti. Dopo 5 minuti aggiungere il sale e cuocere per altri 5 minuti.

Condire a piacimento direttamente nei piatti, io ad esempio uso solo del semplice profumato limone.


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15 apr 2007

la ricetta della Domenica: i Bulli del pescatore genovese

Beh il titolo è volutamente forzato: di Domenica normalmente si prepara una ricetta particolarmente elaborata, perché forse per alcuni c'è' più tempo a disposizione. Questa invece è una ricetta molto veloce per un piatto semplice e gustoso adatto come antipasto.
I protagonisti sono i Bulli ovvero dei molluschi dalle conchiglie molto particolari con delle specie di aculei e un lungo sifone.

Qui a Genova sono abbastanza facile da trovare in pescheria pressoché tutto l'anno, il loro costo non esorbitante, ca. 10 euro al chilo, ne facilita l'acquisto...
si cucina semplicemente dandogli un bollore in acqua e vino bianco, poi si mangiano aiutandosi con uno stuzzicadenti estraendo il mollusco dalla conchiglia e mordendolo sotto la placca visibile all'esterno. Sono molto gustosi, facili da preparare, e possono essere un buon accompagnamento per un aperitivo, io per l'esempio gli ho accompagnati con un aperitivo a base di pompelmo di cui presto pubblicherò la ricetta. Possono essere quindi considerati a tutti gli effetti un esempio di fingerfood popolare!

Ingredienti (x 4 persone)
800 g di Bulli (Haustellum brandaris)
1 bicchiere di vino bianco
acqua

Lavare i Bulli in modo da eliminare l'eventuale sabbia presente, portarli quindi a bollore in acqua e vino bianco, dal bollore cuocere per una decina di minuti.

Servirli in un piatto e mangiarli aiutandosi con uno stuzzicadenti o con una piccola forchettina.

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14 apr 2007

le Basane e il Fingerfood - Fave salame e sardo fresco una tipica ricetta genovese

In questo periodo è normale per noi genovesi abboffarsi di basane (o fave in dialetto italiano), per noi è un classico partecipare a delle vere e proprie basanate, ovvero sagre in cui si mangiano chili di fave crude a testa... ognuno ha ormai elaborato la sua tecnica migliore per aprire il più velocemente possibile le fave (o basane in lingue genovese), io ad esempio le estraggo rompendo il baccello tra una fava e l'altra, in questo modo un chilo di fave può essere divorato in una decina di minuti.

Per noi è anche una tradizione andare sui prati con gli amici (ad esempio a Pasquetta) portandosi le fave che normalmente accompagniamo al formaggio Sardo fresco e al salame di Felino (o anche il S. Olcesce), il tutto innaffiato da vino rosso un po' mosso.

Volendo riprendere la tradizione ho pensato a questa ricetta fingerfood, e quindi cosa di meglio che preparare degli spiedini con fave, salame e sardo fresco?

La preparazione è ovviamente veloce e per accompagnare vi consiglio due proposte: 0 il mio aperitivo a base di basilico che ho chiamato Basilito oppure come mi ha indicato il mio vinonotecaro di fiducia il Monte delle Vigne, un ottimo Lambrusco che mi ha fatto ricredere su questo tipo di vino.

Ingredienti (le dosi non le indico perché non ce ne è bisogno)

fave (Liguri e non di Napoli)
Salame di Felino (intero)
Formaggio Sardo fresco
stuzzicadenti

tagliare il salame di Felino e il sardo fresco a cubetto delle dimensioni di circa una fava, sbucciare quindi le fave.
Per ogni stuzzicadenti infilare una fava, un cubetto di salame e un cubetto di sardo fresco.

Buon appetito con questo ottimo fingerfood genovese, ricco di tradizione e di sapore!

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12 apr 2007

Difendiamo l’etichetta! Vogliamo conoscere l’origine dei prodotti che mangiamo

sul sito di slowfood ho trovato questa interessante ed utile iniziativa, di cui riporto il testo completo, la cosa migliore da fare è quindi andare qui e "firmare" l'appello.

La legge 204 (approvata il 3 agosto 2004) ha stabilito una fondamentale regola in materia di etichettatura dei prodotti agro-alimentari, inserendo l’obbligo di indicare l’origine geografica (“prodotto in Italia”). Una buona legge, generata da una iniziativa popolare promossa da Coldiretti, sostenuta da un milione e mezzo di firme e approvata in modo compatto dal Parlamento: una legge a tutela dei cittadini-consumatori e a beneficio degli stessi imprenditori agricoli.

Questa legge rischia di venire drasticamente ridimensionata nella sua efficacia, per la pretesa necessità di allinearsi alle disposizioni dell’Unione Europea, la quale ritiene che riportare in etichetta l’origine degli alimenti sia di ostacolo al libero mercato e alla concorrenza.
Il disegno di legge comunitaria 2007, in discussione nel nostro Parlamento, prevede l’abrogazione di alcuni articoli che impongono l’apposizione della dicitura “italiano” sulle etichette dell’olio, della pasta, delle bevande, delle carni bianche e di altri prodotti tipici dell’agro-alimentare del nostro Paese: una minaccia gravissima per la qualità e la diversità della nostra alimentazione e della tanto evocata dieta mediterranea.
Restano, per il momento, le indicazioni dell’origine di ortofrutta, latte fresco, pesce, carni bovine miele e uova (perché questi alimenti sono regolamentati da altre norme) ma non possiamo nascondere la preoccupazione che presto anche questi prodotti possano subire le medesime disposizioni o veder indebolita l’azione di controllo.

Per questo motivo Slow Food e Coldiretti chiedono ai parlamentari italiani di tutti gli schieramenti politici di difendere il lavoro che il Parlamento stesso ha fatto con l’approvazione della legge 204, e di intraprendere una decisa azione che dall’Italia possa estendersi a tutti i paesi dell’Unione Europea, a difesa delle identità agro-alimentari.

Le ragioni per difendere questa legge e opporsi risolutamente alla abrogazione dell’indicazione dell’origine sono molte:

• perché la proposta di abrogazione va in direzione opposta a quanto noi e le altre associazioni di imprenditori, di consumatori e di cittadini abbiamo fatto in questi anni per esaltare le caratteristiche tradizionali di tipicità e di qualità delle nostre produzioni agro-alimentari;

• perché non è possibile che gli oltre 4000 prodotti tipici italiani possano tutti accedere a marchi europei onerosi e complessi quali DOP o IGP;

• perché l’Unione Europea continua a legiferare in merito a qualità e tipicità prestando attenzione unicamente alla conformità igienico sanitaria, ma consentendo di fatto vere assurdità gastronomiche quali aranciata senza una goccia di succo d’arancia, cioccolato con grassi diversi dal burro di cacao, pasta secca fatta con farina di grano tenero, prodotti con percentuali tollerate di OGM;

• perché non è giusto che si privilegino esclusivamente marchi e ricette, ovvero la tutela aziendale rispetto all’origine territoriale, dando corpo ancora una volta alle preoccupazioni di chi individua nelle strategie della UE la chiara volontà di premiare una filosofia produttiva industriale, standardizzata, che non tutela i territori, le tradizioni gastronomiche locali, l’agricoltura di piccola scala, la sostenibilità;

• perché l’indicazione d’origine garantisce la rintracciabilità e contribuisce alla prevenzione dei rischi di fronte alle emergenze sanitarie ed alimentari che si moltiplicano per effetto dell’aumento degli scambi commerciali a livello globale;

• perché l’indicazione d’origine rappresenta un valore per tutti i paesi, sviluppati e non, in quanto consente di esaltare le distintività dei diversi territori.

RIVENDICHIAMO IL DIRITTO DI CONOSCERE LA PROVENIENZA GEOGRAFICA DEGLI ALIMENTI: IL DIRITTO DI POTER SCEGLIERE IL PRODOTTO CHE PIÙ VALORIZZA QUALITÀ, TRADIZIONE E IDENTITÀ, IL PRODOTTO CHE PIÙ CI PIACE E OFFRE GARANZIE DI BENESSERE E SALUTE.


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11 apr 2007

fragole golose con panna e rhum al sifone (preparazione della panna col sifone)

Aha e se vuoi ho due cestelli di fragole a casa - disse la voce alla cornetta del telefono…

Da questa telefonata è nata l’idea di preparare il classico abbinamento panna e fragole, con in più l’aggiunta di un po’ rhum per renderle un po’ più …brillanti.

Son corso quindi a comprare la panna fresca, poi ho messo nel sacco delle cibarie anche il sifone e una capsula d’aria, ho pensato che preparare la panna col sifone semplifica notevolmente la vita… e poi mi sembra che venga più soffice e vaporosa… inoltre è molto ma molto più coreografico…. Così ecco qua questa piccola rivisitazione del classico panna e fragole. La preparazione è molto semplice, il sifone fa quasi tutto lui… e il risultato è fresco e dolce.

Ingredienti (x 4 – 6 persone):

2 cestini di fragole fresche
400 cc di panna fresca da montare
Zucchero
1 bicchierino di rhum carta blanca
1 capsula d’aria per il sifone

Lavare e pulire la fragole, tagliare a pezzettini e metterle in delle coppette o piccoli piattini, spolverare con poco zucchero.

Aprire il sifone, versarci dentro la panna, un cucchiaino di zucchero il bicchierino di rhum carta blanca, chiudere il sifone e agitare per mescolare, inserire quindi una capsula d’aria e agitare ancora un poco. Sifonare (tenendo il sifone a testa in giù altrimenti esce solo l’aria) la panna sulle fragole creando delle piccole montagnette.

Buon Panna e Fragole a Tutte e Tutti.


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10 apr 2007

Gamberi al vapore di tea, arancia e whisky

Ecco la ricetta per una antipasto di pesce semplice ma gustoso. L’idea mi è venuta guardando una trasmissione del gambero, preparavano dei gamberi al vapore di tea, e unendola virtualmente ad un piatto assaggiato ad Inverness, si trattava di alcuni molluschi conditi nel whisky, ho pensato che poteva cuocere i gamberi con un vapore di tea e whisky aggiungendo un po’ di arancia in modo da rendere più fresco e fruttato il tutto.

Come Scotch Whisky ho usato del Laguvulin per la sua forte nota di torba, ma nulla vieta di usare e provare altri tipi di Scotch.

La preparazione è semplice, se non avete un cestello per il vapore potete usare un colino appoggiato su una pentola e coprirlo con della stagnola.

Il piatto è molto delicato, e va bene come “primo antipasto” i gamberi migliori sono ovviamente quelli freschi e di taglia abbastanza grande.


Ingredienti (x 2 persone)

10 gamberi grossi freschi (van bene quelli di Santa Margherita Ligure)

1 cucchiaino di Tea (io ho usato il tipo Darjeeling per il suo aroma)

Metà arancia

1 bicchierino di whisky (io usato il Lagavulin per la nota torbata)


Pulire i gamberi lasciando attaccata solo la parte terminale della coda.

In una pentola versare alcune dita d’acqua (se la vostra sa troppo di cloro è meglio usare quella della bottiglia), spremervi dentro la mezza arancia e versarci il cucchiaino di tea e il bicchierino di whisky, accendere il fuoco e portare a ebollizione.

Quando il vapore incomincerà ad uscire sistemarci sopra il cestello per la cottura a vapore con all’interno i gamberi. Coprire e far cuocere per alcuni minuti. (da 3 a 5 dipende dai propri gusti).

Servire in un piatto e mangiare immediatamente.

Buon appetito con questa ricetta semplice e veloce.


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5 apr 2007

Stoccafisso con i carciofi alla ligure - un fantastico piatto di pesce veloce da preparare



Ecco un’altra tipica ricetta ligure che abbiamo recentemente preparato nella Piccola Casa. Come avevo accennato in un precedente post, lo Stoccafisso in Liguria può essere considerato una istituzione, viene preparato normalmente accomodato, in umido, al verde, o con i carciofi.
Visto che nei mercati sono ancora presenti carciofi di buona qualità ad un prezzo corretto, abbiamo preparato per l’appunto lo Stoccafisso con i Carciofi, la preparazione è semplice anche se un po’ lunga. Un trucco per pulire eventualmente lo stoccafisso è quello di fargli dare un bollore in acqua, ovviamente andranno leggermente accorciati i tempi di cottura della ricetta.

Ingredienti:
 
1 kg. di stoccafisso
30 gr. di funghi secchi
mezzo chilo di patate
un pomodoro
una cipolla
uno spicchio d'aglio
una carota piccola
due foglie d'alloro
4 cucchiai di olio extravergine d'oliva
due filetti di acciuga
1 bicchiere di vino bianco secco (ad esempio Pigato o Vermentino)
6 carciofi
maggiorana
rosmarino
sale & pepe

Pulire i carciofi, eliminando la barbetta centrale e tagliandoli a spicchi, per evitare che si anneriscano, metterli a bagno in acqua acidulata con del limone spremuto.
Scaldare l'olio in una casseruola unendovi l’aglio, la carota e la cipolla tritati, quindi un rametto di rosmarino. Successivamente unire le due foglie di alloro e i filetti d'acciuga lavati.
Far cuocere per qualche minuto facendo “sciogliere” i filetti di acciuga; aggiungere quindi lo stoccafisso tagliato a pezzi; aggiungere quindi i funghi precedentemente fatti rinvenire in acqua tiepida.

Unire dopo qualche minuto il pomodoro tagliato a pezzi piccoli. Lasciar cuocere a fuoco dolce con coperchio, bagnando ogni tanto col vino bianco. Dopo cinque minuti di cottura unire le patate, tagliate a pezzettini, dopo ulteriori dieci minuti di cottura dolce aggiungere i carciofi tagliati a spicchi e una spolverata di maggiorana, aggiungere quindi sale & pepe. Continuare quindi la cottura a fuoco moderato per circa altri quindici minuti , tenendo sempre la pentola coperta.
Servire nei piatti e accompagnare il tutto con un vino rosso non troppo corposo, oppure un bianco di buon spessore.

2 apr 2007

il caffe macchiato di seppie con il loro nero e spuma di patate con panna


Era un po’ di tempo che mi balenava in testa questo piatto o …bicchiere, dir si voglia, l’occasione è stata la cena di due sabati fa. Pensando a cosa proporre come antipasto, mi è ritornata in mente l’idea di questa ricetta con le seppie.

La ricetta è una ipotetica fusione tra Massimiliano Alajmo e Ferran Adria, il cappuccino di seppie di uno unito all’invenzione delle spume dell’altro mi hanno portato ad elaborare una ricetta per questo caffè macchiato, o cappuccino alla genovese…., l’ho chiamato così perché il nero delle seppie e il bianco della spuma di patate mi han portato in mente proprio il caffè macchiato, chiamarlo cappuccino penso sarebbe errato, il cappuccino e’ color caffè e latte e gli ingredienti sono miscelati, nel caffè macchiato... la schiumetta sta sopra… così come in questa mia versione la spuma di patate sta sopra le seppie.
Appena l’ho presentato, le mie commensali (belin che termine…) l’hanno da prima osservato in maniera strana tipo c'è  un ufo nel cortile… poi affondandoci dentro il cucchiaino e incominciando ad assaggiarlo sono rimaste tutte colpite dal gusto delicato ma vivace, non si immaginavano che la spuma fosse in pratica un purè e che il nero fossero delle seppie, inoltre i due ingredienti principali ben si son miscelati tra di loro, così come si miscelano in ottima maniera nelle seppie con patate tipiche in Liguria.

Alla fine non ne è avanzato neanche una molecola, e se ce ne fosse stato ancora…. Sarebbe stato sbranato sicuramente.

La ricetta è semplice da eseguire e anche se richiede un po’ di tempo il risultato è veramente garantito.

Ingredienti (x 6 persone)

X le seppie
500 gr di seppie
Nero di seppia
Mezza cipolla
Vino bianco
Brodo di pesce
Olio extra vergine di Oliva
Sale & Pepe

X la spuma di Patate
4 patate medie

30 grammi di burro
200 cc di panna fresca (quella da montare)
1 capsula d’aria per il Sifone
Noce Moscata.

Pulire le seppie e tagliarle a cubettini, conservare le vesciche con dentro il loro nero, se usate seppie surgelate fatevi dare dal pescivendolo del nero di seppia vero, non quello delle bustine. Tritare quindi la mezza cipolla finemente.
Versare in una padella due cucchiai d’olio di Oliva extra vergine, scaldare e far prendere colore alla cipolla tritata, aggiungere quindi le seppie a cubetti un bicchierino di vino bianco facendo svaporare. Su una altra fiamma mettere a scaldare due mestoli di brodo di pesce (io lo preparo quando cucino qualche pesce gustoso usando le teste e i resti, poi lo conservo nei cubetti del ghiaccio) e romperci dentro due vesciche di nero facendolo sciogliere, aggiungere quindi il nero cosi sciolto nel brodo alle seppie, cuocere a fiamma moderata per circa mezz'oretta (eventualmente aggiungere ancora un po’ di brodo).

Lessare le patate e poi pelarle, passarle nello schiaccia patate ed incorporarvi il burro, il sale e una bella grattata di noce moscata, amalgamare bene usando una forchetta, aggiungere quindi la panna, amalgamare ancora un po’ e versare tutto nel sifone (eventualmente passate tramite un colino per evitare la formazioni di grumi che intaserebbero l’ago del sifone). Tenere il sifone al caldo a bagno Maria.
Quando le seppie son pronte (devono rimanere umide), sistematele nel fondo dei bicchieri versando anche il nero dal fondo della padella, chiudere quindi il sifone, inserire una capsula d’aria e agitare per bene, versare quindi la spuma di patate così ottenuta sopra le seppie nei bicchieri, cercando di sporcare i bordi.
Mangiare subito questo “caffè macchiato” in modo da non far raffreddare le seppie.
 
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